Solo uno a uno tra Napoli e Torino, Marelli, ha analizzato il contatto Osimhen – Buongiorno: in cui gli azzurri reclamavano un rigore.
Non va oltre il pareggio il Napoli di Francesco Calzona. Sfortunati, tanto gli azzurri, capaci di sbloccare dopo circa un’ora la gara grazie alla rete di Kvaratskhelia, MVP del match, che sull’asse sinistro con Mario Rui aveva costruito l’azione del vantaggio.
Un vantaggio effimero, durato solamente 3 minuti, secondo più, secondo meno, il tempo di una carambola che ha favorito Sanabria, in difficoltà da mesi, ma capace stasera di realizzare una stupenda rovesciata. Insomma, la sfortuna quest’anno ci vede benissimo.
Luca Marelli, ex arbitro ed analista per DAZN, nel post gara ha analizzato la direzione arbitrale di Orsato, che sotto certi aspetti non ha particolarmente convinto i padroni di casa. Tre gli episodi analizzati, a partire dalla gomitata di Osimhen a Buongiorno:
“La condotta violenta non c’è in questo caso, Orsato non si rende conto neanche dell’entità del contatto, molto lieve ed involontario. Resta però un movimento imprudente, il quarto ufficiale probabilmente avrà suggerito il giallo, decisione corretta per imprudenza”.
Passaggio poi sulle mancate ammonizioni di Linetty e Zapata, in questo caso errore del direttore di gara a detta di Marelli:
“Il primo fallo su Kvaratskhelia, spalle alla porta, è un contatto su cui si può sorvolare. Su Juan Jesus è in netto ritardo, Orsato è posizionato bene, strano che non abbia ammonito. Ripeto, sul primo si poteva sorvolare invece. La mancata ammonizione di Zapata per fallo su Lobotka è invece corretta, contatto lievissimo per entità”.
Ritenuta corretta, invece, la decisione relativa al mancato rigore su Osimhen, reclamato dal nigeriano sul finale di gara:
“Abbiamo sentito alcune cose evitabili, come quando Mario Rui ha dato ad Orsato del fenomeno, è stato bravo il direttore di gara a far finta di non sentire. Per me ha fatto bene a non concedere il rigore. A mio parere non c’è nulla, per comminare un rigore c’è bisogno di un contatto più sostenuto, c’è un contatto tra braccio e schiena per una presa di posizione ma non è rigore”.
Direzione corretta quindi a detta di Marelli, che tra i tanti episodi “dubbi” ha considerato gestito male unicamente quello relativo a Linetty. Nessuna menzione, invece, relativa alla concessione dei minuti di recupero e alla gestione del tempo effettivo, con il Torino che ha più volte palesemente spezzato il ritmo alla gara.
Articolo modificato 9 Mar 2024 - 13:06