Gianluca Grava | Collaboratore tecnico e Responsabile Settore Giovanile

Gianluca Grava, nato il 7 marzo 1977 a Caserta, è un collaboratore tecnico del Napoli nonché responsabile del settore giovanile del club azzurro.

Il finale della sua carriera è a forti tinte azzurre; dopo esperienze tra Serie C e Serie B con la maglia del Napoli ha concluso la sua esperienza dal calciatore ed al contempo ha iniziato quella di dirigente. Attualmente è collaboratore tecnico della prima squadra oltre che responsabile del settore giovanile.

Biografia, storia e traguardi di Gianluca Grava nel calcio

1993-1997 Casertana – difensore

1997-1998 Turris – difensore

1999-2004 Ternana – difensore

Gen. 2004 – 2005 Catanzaro – difensore

2005-2013 Napoli – difensore

2013 – in corso Napoli – responsabile settore giovanile

2023 – in corso Napoli – collaboratore tecnico

Gianluca Grava e il Napoli

L’esperienza con la maglia del Napoli, per Gianluca Grava, inizia nel gennaio del 2005. È l’anno in cui gli azzurri sono in Serie C, la squadra si chiama ancora Napoli Soccer ed è appena nata dalle ceneri del fallimento. Quella stagione si conclude con l’amara sconftta nel pareggio contro l’Avellino che costringerà i partenopei ad un nuovo torneo di C.

Da quel momento, però, inizia la scalata degli azzurri al grande calcio e Grava è protagonista assoluto in ogni passo. Nella stagione 2005/2006, dominata dal Napoli, disputa 32 match con un gol, quello decisivo contro la Juve Stabia; l’anno successivo sono 38 le partite giocate in Serie B con un gol e la promozione in Serie A nell’iconica trasferta di Genova che resterà ben impressa nelle menti dei tifosi azzurri.

Il debutto in Serie A arriva a 30 anni, ad Udine, con la fascia da capitano al braccio. In quella stagione sono 19 le gare disputate da “Gravatar”, come lo ribattezzano affettuosamente i tifosi azzurri. Nella stagione 2008-2009, quella dell’avvicendamento in panchina tra Reja e Donadoni, gioca poco inizialmente, per poi avere più minutaggio con l’ex CT dell’Italia chiudendo, però, l’annata con appena sei presenze ma con l’esordio in Coppa Uefa.

Donadoni, nel corso della stagione 2009/2010, viene sostituito da Mazzarri e con il tecnico toscano Grava vive una seconda giovinezza. Titolare indiscusso ed inamovibile nella difesa a tre, sono 24 le presenze totali per il “soldatino”, altro soprannome dato al terzino.

Il 15 gennaio 2011 si rompe il legamento crociato contro la Fiorentina. Legatissimo al Napoli, De Laurentiis gli rinnova ugualmente il contratto il 19 gennaio dello stesso anno, fino al 2012. Nella stagione 11/12 torna in campo nel mese di dicembre, esordisce in Champions League e disputa solo sei presenze in campionato ma in compenso alza al cielo il suo primo trofeo, la Coppa Italia il 20 maggio 2012. Nella stagione successiva, dopo due presenze in stagione, si ritira dal calcio.

E pochi mesi dopo inizia la sua avventura come responsabile del settore giovanile; sotto la sua gestione cresce e debutta in prima squadra Gianluca Gaetano, oggi al Cagliari. Dallo scorso novembre, con l’avvento di Mazzarri in panchina, diventa collaboratore tecnico della prima squadra, ruolo mantenuto anche dopo l’esonero del tecnico toscano e l’avvento di Calzona.

Interviste con Gianluca Grava: riflessioni e aneddoti

Tra i tanti avversari sfidati da Gianluca Grava, impossibile non citare Ronaldinho, affrontato nel 2009/2010 quando il brasiliano militava nel Milan. “Ricordo l’emozione di quella serata” l’ammissione dell’ex difensore alcuni anni dopo. “Mazzarri preparò quel duello a uomo per tutta la settimana, ho provato anche a dargli il meno spazio possibile” le sue parole.

Chi è Gianluca Grava
Chi è Gianluca Grava, responsabile del settore giovanile del Napoli (Ansa Foto) – SpazioNapoli

Tifoso del Napoli, peraltro una fede mai nascosta dall’ex difensore, ha ammesso come giocare nel Napoli è stato il “coronamento di un sogno da bambino. Indescrivibile l’esperienza della cavalcata dalla C alla A, ho vissuto una favola”.

“Amo questa maglia, questa squadra e questa città – ha poi raccontato durante la scorsa stagione, con l’obiettivo dello scudetto sempre più vicino – si deve l’anima per la casacca azzurra ogni qualvolta si scende in campo e mi commuovo quando vedo il Napoli lassù (primo in classifica, ndr), mi scendono le lacrime”.

La vita dopo il calcio: i nuovi ruoli di Gianluca Grava

Appesi gli scarpini al chiodo nel giugno del 2013, Gianluca Grava è rimasto a Napoli vestendo nuovi panni. La fedeltà e l’amore per la maglia azzurra sono stati premiati dal patron De Laurentiis che ha voluto nominarlo responsabile del settore giovanile.

Un decennio in quel ruolo, che peraltro ricopre attualmente, a cui ha aggiunto quello di collaboratore tecnico dallo scorso novembre. Arrivato in panchina Mazzarri al posto di Garcia, il livornese ha voluto accanto a sé un “fedelissimo”. Grava ha così nuovamente indossato tuta e scarpini scendendo sul campo di Castel Volturno. Ruolo che, anche con l’arrivo di Calzona, ha tenuto.

Momenti iconici: i migliori match di Gianluca Grava

I tifosi del Napoli, quando pensano al Gianluca Grava calciatore, se da un lato hanno in mente i duelli con Ronaldinho ed i calciatori top della Serie A, dall’altro hanno un unico ricordo indelebile. Al San Paolo – oggi Maradona – si gioca Napoli-Lecce, è il 19 dicembre del 2010. La gara è sullo 0-0 e Grava nei minuti finali del match si rende protagonista assoluto di un salvataggio ai limiti della fantascienza.

Il tocco sotto di Corvia sembra destinato al gol, l’attaccante sta per esultare ma il difensore, con una rincorsa ed una scivolata spettacolare, salva sulla linea e da il via alla ripartenza dell’azione trasformata in gol da Edinson Cavani. Il San Paolo esplode e Grava diventa eroe della serata al pari dell’uruguaiano.

Gianluca Grava: stile di gioco e influenze tecniche

Terzino destro arcigno, marcatore implacabile, Grava nei primi anni di carriera ha arato su e giù la sua fascia di competenza, sia come laterale basso che come esterno a tutta fascia. L’arrivo di Mazzarri a Napoli lo ha invece trasformato nel braccetto di destra in una difesa a tre.
E così si è trasformato in un marcatore implacabile, mandando subito a memoria i movimenti del nuovo ruolo, tanto da diventarne perno imprescindibile con il livornese.

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