Il Napoli pareggia 1-1 in casa contro il Torino, ma la direzione di gara dell’arbitro Orsato non è affatto piaciuta, gli azzurri recriminano per un calcio di rigore non concesso.
Un pareggio amaro quello imposto dal Torino allo stadio Maradona per 1-1 al Napoli, con gli azzurri che – presumibilmente – devono dire addio alle già residue speranze di rincorrere la zona Champions League. Ogni gara, da qui al termine del campionato, va considerata come una finale da non sbagliare per il Napoli, che ha accumulato un ritardo sulla zona Champions del tutto ingiustificato, guardando il valore della rosa a disposizione. Ma tant’è, nonostante una prestazione buona, gli azzurri di mister Calzona si sono fermati ancora e questo ennesimo stop potrebbe essere quello che mette la parola fine sulla già disperata rincorsa di Kvaratskhelia e soci.
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Eppure non mancano motivi per recriminare, soprattutto se legati all’arbitraggio del signor Daniele Orsato di Schio. Già, perché la direzione di gara ha lasciato ben più di qualche perplessità, soprattutto per un contatto in area di rigore nel finale di gara tra Osimhen e Buongiorno che poteva essere attenzionato diversamente. Di seguito quanto riportato nella moviola del Corriere dello Sport:
Qualche dubbio sull’intervento al 41′ st di Buongiorno (già ammonito) che con l’avambraccio si appoggia in area di rigore sulla schiena di Osimhen (sarebbe stata da valutare la sua posizione) resta, ma lasciar proseguire, per il metro tenuto, può starci. L’errore più grosso di Orsato è quello di disturbare il prosieguo dell’azione del Napoli per richiamare Osimhen. Fino a lì Orsato si era perso solo un’ammonizione a Linetty.
Dunque qualche dubbio sul contatto resta, seppur per il metro utilizzato in tutta la partita – scrive il Corriere dello Sport – ci può stare sorvolare sull’aggancio di Buongiorno nei confronti di Osimhen.
Ciò che davvero fa storcere il naso dell’arbitraggio di Orsato in Napoli-Torino non è tanto il giudizio sul mancato calcio di rigore (decisione che può anche essere condivisa). Bensì ciò che non ha convinto è stata la permessività concessa a un certo tipo di calcio duro e fatto di contrasti del Torino. La gestione dei cartellini, specie quando di fronte ci sono formazioni che fanno dell’aggressività il proprio dogma, deve essere prioritaria per un arbitro e in questo Orsato difetta parecchio, concedendo più di quanto possibile ai granata. Così come è irritante il modo in cui ferma almeno un paio di azioni per mancata concessione del vantaggio (in modo del tutto inspiegabile).
Infine anche la gestione del recupero lascia molto perplessi. Su 101 minuti totali giocati, il tempo effettivo di gara è stato di 43 minuti. Vuol dire che per ben oltre il 50% del tempo di gara, il pallone non è stato in gioco. Concedere “solo” 6 minuti di recupero nel secondo tempo, con i calciatori del Torino che si buttavano a terra per qualsiasi tipo di (palesemente finto) problema, non ha fatto altro che agevolare il gioco della squadra di Juric.
Orsato è uscito dal terreno di gioco sommerso dai fischi del pubblico del Maradona, disapprovazione del tutto giustificata e che certifica una cosa ormai acclarata da tempo: Daniele Orsato non è più uno dei migliori arbitri italiani in circolazione. D’altronde i tifosi del hanno già pagato a caro prezzo un suo marcato errore: Pjanic-Rafinha ricorda qualcosa?
Articolo modificato 10 Mar 2024 - 23:15