Napoli eliminato dalla Champions League per mano del Barcellona, c’è un dato che ha pesato più di altri sulla sconfitta della squadra di Calzona.
La sconfitta per 3-1 del Napoli in Champions League contro il Barcellona, che ha determinato l’eliminazione dalla massima competizione europea degli azzurri, continua a far discutere. Al netto degli errori arbitrali che sicuramente hanno inciso sull’andamento del match, non si può negare la netta superiorità avuta dalla squadra di Xavi, che al termine del doppio incontro ha sicuramente meritato il passaggio del turno. Per Calzona c’è ancora tanto da lavorare, era impensabile credere che in soli 20 giorni si riuscissero a sistemare i tanti difetti visti in questa stagione. Per il Napoli restano 10 giornate di campionato per migliorare e provare a rincorrere l’obiettivo del quarto posto e della qualificazione in Champions League.
Questo post in breve
Troppi tocchi del pallone nell’area del Napoli, dove il Barcellona ha conquistato la qualificazione in Champions League
Per riuscirci, il tecnico dei partenopei dovrà partire col correggere un difetto che i numeri hanno evidenziato in maniera inequivocabile. Come analizzato dal giornalista Marco Giordano per SpazioNapoli – con il supporto del grafico elaborato da Calcio Datato -, infatti, si può notare come il Barcellona sia stata la formazione con la più alta percentuale di tocchi all’interno dell’area azzurra, da inizio stagione, sui palloni giocati nella trequarti napoletana. In totale parliamo del 27% dei tocchi totali. Per fare un semplice esempio numerico: se il Barça avesse giocato 100 palloni nella trequarti del Napoli, 27 di questi sarebbero stati toccati all’interno dell’area di rigore, aumentando chiaramente la pericolosità per la porta azzurra.
Non a caso il Barcellona è stata una delle formazioni che ha avuto più occasioni totali in stagione contro i partenopei, che fin qui avevano tenuto questo dato in una media del 16%. Contro i catalani questa percentuale si è alzata di ben 11 punti percentuali, tantissimi in termini numerici.
Barcellona Napoli, cosa lascia la sconfitta e dove bisogna migliorare
Ciò permette di analizzare quali sono state le difficoltà incontrate dal Napoli: le mancate coperture dei centrocampisti, in particolare con Traorè e Anguissa in costante affanno sugli incursori avversari, ma anche i rientri poco efficaci di Kvaratskhelia, apparso poco lucido anche in zona offensiva. Una mancata compattezza globale da parte della squadra di Calzona che fotografano dove sia nata la sconfitta e la conseguente eliminazione. Certo, va tenuto conto della forza dell’avversario e quindi di un Barcellona che, al netto delle tante assenze, ha saputo mettere in difficoltà il Napoli più di chiunque altro in questa stagione.
Elementi sul quale il tecnico partenopeo potrà e dovrà lavorare nelle restanti 10 gare stagionali. Perché il primo passo per sistemare una squadra in dissesto di gioco e di risultati è fornire un’adeguata compattezza e solidità difensiva, ma questo Calzona lo sa benissimo.