La sentenza per il caso Acerbi-Juan Jesus è arrivata e il difensore nerazzurro è stato assolto dal Giudice Sportivo: il commento in esclusiva ai microfoni di SpazioNapoli del noto scrittore Maurizio De Giovanni.
C’era grande attesa per la conclusione del caso Acerbi-Juan Jesus che nelle ultime settimane ha monopolizzato l’attenzione mediatica.
Pochi minuti fa il Giudice Sportivo ha comunicato la sua decisione attraverso il sito della Lega Serie A. Dopo le indagini, Acerbi è stato assolto da ogni accusa. Nel comunicato, il Giudice Sportivo spiega la sua decisione affermando che non ci siano prove a sufficienza per la condanna. Nonostante ciò, sempre il giudice sportivo, fa sapere che ci sono degli indizi che portano ad un ragionevole dubbio di come la frase razzista sia stata pronunciata. Questa è sicuramente la stranezza di fondo della sentenza.
La sentenza ha ovviamente suscitato molti pareri discordanti. Alcuni sono a favore della decisione del Giudice Sportivo che a rigor di legge è impeccabile. Altri, invece, stanno manifestando il proprio dissenso attraverso i social.
In esclusiva, Maurizio De Giovanni ha rilasciato alcune parole in esclusiva a SpazioNapoli intervistato dal giornalista Marco Giordano riguardo la sentenza del Giudice Sportivo. Questo il suo primo commento a caldo, pochi minuti dopo la sentenza ufficiale:
Rimarchiamo l’ennesima occasione perduta per il calcio italiano di essere uno sport che somministra valori educativi. Da tempo volta le spalle alla passione dei tifosi e anche alla fruibilità del calcio stesso. Il razzismo è il sentimento più becero e disgustoso del mondo, ma da oggi si stabilisce il principio: mettendosi la mano sulla bocca e ho cura di non essere inquadrato dalle telecamere, posso dire qualsiasi cosa. Non capisco perchè Acerbi sia stato cacciato dalla Nazionale allora, in silenzio e accettando la decisione. Escludo categoricamente che Juan Jesus possa aver finto o capito male: lo conosco ed è una delle persone più corrette del mondo del calcio.
De Giovanni ha attaccato duramente sia la giustizia sportiva, che lo stesso Acerbi:
La cosiddetta giustizia sportiva, che tutto è tranne che giustizia, mette una pietra tombale sulla sua credibilità. Oggi il calcio italiano apre le porte con tappeto rosso al razzismo, nessuno più potrà dire niente contro di esso. Sarà tutto ridicolo, il calcio italiano poteva opporsi e non l’ha fatto. Acerbi ha chiesto scusa, dicendogli che quella parole fosse una come un’altra. Poi uscendo dal campo e rendendosi conto che non esisteva un video dove si vedeva quella parole, cambia versione. Spalletti lo ha mandato via perchè conosceva Juan Jesus, lui se n’è andato senza dire una parola.
Chiosa finale in cui lo scrittore vede questa sentenza come specchio di un fenomeno più grande, che lo rende seriamente preoccupato per i propri figli:
L’Italia è un paese razzista, solo che un certo tipo di valori e di tessuto culturale perlomeno faceva mettere vergogna di dire certe cose. Adesso questa barriera sta cadendo e stanno venendo fuori tutti questi sentimenti orribili. Sono molto preoccupato per i miei figli, sono contento di avere l’età che ho e di aver vissuto la mia maturità in un periodo accettabile. I miei figli vivranno in un paese diverso.
Di seguito il video dell’intervista completa:
Articolo modificato 26 Mar 2024 - 18:24