Archiviata l’Atalanta e la possibilità di arrivare in Champions, il Napoli programma la prossima stagione: dai calciatori sino al d.s.
L’Atalanta ha definitivamente estromesso il Napoli dalla corsa per la Champions League. Gli orobici, con il netto 0 – 3 del Diego Armando Maradona, hanno condannato meritatamente il Napoli ad una anonima lotta per l’Europa League, se non addirittura Conference. Un risultato impronosticabile agli albori di questa stagione, che vedeva gli azzurri, campioni d’Italia, tra i favoriti per la vittoria finale.
Purtroppo per i partenopei, però, il peso del tricolore, unito alla gestione scellerata del post scudetto da parte di De Laurentiis, hanno rappresentato un mix micidiale, in grado di far scoppiare quella che solamente 12 mesi fa era tra le squadre più belle d’Europa.
Sarà rivoluzione quindi in estate, un pò come successo nel 2022, quando vennero poste le basi per il terzo tricolore della storia azzurra. Tanti i calciatori certi di andare via: da Osimhen, che verrà ceduto per una cifra monstre, sino ad arrivare a Piotr Zielinski. Nel mezzo, calciatori fuori dal progetto tecnico, giocatori come Demme, ormai caso da un paio d’anni, oppure Dendoncker, operazione senza senso del mercato di gennaio.
Insomma, ci sarà da lavorare, non solo però sul rettangolo verde. Uno dei cortocircuiti più grandi è stato rappresentato dalle scelte societarie in sede di dirigenza. Il peso della separazione con Cristiano Giuntoli si fa ancora sentire, con un De Laurentiis convinto per mesi di poter ovviare a qualsiasi assenza in maniera monopolistica. Proprio in tal senso, secondo SKY Sport, il direttore sportivo Mauro Meluso, avrebbe posto delle condizioni affinché possa scattare la sua riconferma.
L’ex direttore sportivo di Lecce e Spezia, secondo la nota emittente satellitare, avrebbe richiesto chiarezza al patron. Bisognerà definire bene i ruoli in pratica e soprattutto fidarsi dei collaboratori scelti, in sintesi: Meluso vorrebbe la garanzia di avere carta libera sul mercato.
Una richiesta per certi versi plausibile, o meglio basilare per un uomo che fa del direttore sportivo il proprio lavoro. Sarà importante un mea culpa del presidente insomma, che nonostante i tanti anni di gestione virtuosa, che tra trofei e crescita del brand ha donato tante soddisfazioni ai tifosi, si è oggettivamente arenato dopo aver ottenuto il successo più importante nel maggio scorso.
Articolo modificato 1 Apr 2024 - 09:43