Il presidente della SSC Napoli Aurelio De Laurentiis torna a parlare e rompe il silenzio sulle questioni legate principalmente a stadio e centro sportivo.
Il campo, nella giornata di ieri, ha dato un segnale importante al Napoli, uscito vittorioso dall‘U-Power Stadium contro il Monza. La squadra di Raffaele Palladino ha impensierito per certi trattati la compagine partenopea, che nel secondo tempo però è riuscita a rialzarsi e, in appena tredici minuti, ribaltare un match che si era messo su binari molto complicati.
Prestazione che avrà fatto felice lo stesso presidente azzurro Aurelio De Laurentiis, che nelle scorse ore è stato vicino alla squadra per dare un segnale di vicinanza. Il tutto, mentre in casa partenopea ci si prepara al futuro. Oltre a capire quale sarà il tecnico e come il club azzurri si muoverà sul mercato con Giovanni Manna, prossimo all’arrivo in azzurro dalla Juventus, i tifosi attendono sapere cosa ne sarà della questione relativa al centro sportivo e allo stadio. A parlarne, è stato proprio il presidente Aurelio De Laurentiis, che ha espresso il suo punto di vista e svelato le ultime novità ai microfoni di Radio Napoli Centrale.
Nel corso del suo intervento a Radio Napoli Centrale, in trasmissione con il giornalista Umberto Chiariello, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha parlato delle ultime novità legate a centro sportivo e stadio.
Queste le parole rilasciate dal patron:
“Mi sembra molto strano che il sindaco che è una persona preparata e intelligente, che dice che aspetta la mia proposta. Il Maradona non potrà essere oggetto del Calcio Napoli per il futuro perché con l’architetto Zavanella e alcuni ingegneri abbiamo capito che per dover costruire sul Maradona bisognerebbe costruire uno stadio nello stadio.
Il Calcio Napoli dovrebbe giocare alcuni anni fuori dallo stadio Maradona. Con tutto il rispetto che ho per Avellino, Benevento che hanno stadi molto belli ma inferiori alle necessità numeriche del Calcio Napoli e, augurandomi che in futuro giocheremo ancora in Europa, non possiamo perdere tre anni giocando in tre stadi che ci creerebbero delle minusvalenze per centinaia di milioni.
Rifacimento a pezzi dello stadio? Il cantiere aperto non darebbe segnali di sicurezza e non credo che si possa lasciare un cantiere semi aperto, perché lei non è che può completare un pezzo così. Noi con Zavanella abbiamo verificato l’incapacità di visibilità degli spettatori nello stadio attuale, cosa che il sindaco non sa, perché è impegnato su tanti fronti e non si rende conto. Quando viene lui viene sempre in tribuna autorità e non si rende conto di determinate in difficoltà. Bisogna avvicinare le curve e verticalizzare i quattro settori e significherebbe costruire uno stadio nuovo in uno stadio vecchio.
Bisogna capirci una volta per tutte: Napoli vuole partecipare ai campionati Europei del 2032? È questo che il sindaco deve immaginare o dobbiamo penalizzare i cittadini portando il Napoli altrove? Dal momento che Bagnoli ha avuto un trattamento ridicolo per 50 anni e finalmente lo Stato se n’è interessato, il ministro Fitto con Bernardo Mattarella si sta interessando in prima persona, affidando a Manfredi il ruolo di garante. Quel posto è di circa 250 ettari ed è diviso in cinque lotti: dove mi vorrebbe mandare il sindaco, ci vorrebbero cinque anni di bonifica. Poi ci sono due parcelle, una da 30 ettari e una da 35 ettari. La parcella da 35 ettari terminerà la bonifica a maggio 2025, mentre la bonifica degli altri 30 ettari dovrebbe terminare nel giugno 2026. In questi due lotti, uno può farci sia il tennis, sia lo stadio del Napoli, sia il centro sportivo tipo quello del City e farla finita. Quello che Manfredi non vuole capire è che io sono un imprenditore puro e i soldi ce li metto. I soldi nel Calcio Napoli non ce li mettono altri, così come nel cinema. Il comune in questi anni ha fatto mai lavori? Li ha fatti la regione e li ha chiesti il sottoscritto a De Luca. Purtroppo il sindaco, che è straordinariamente capace, si è trovato il bilancio sotto zero e non si può pensare al Maradona, bisogna dare corso a delle priorità. Il sindaco di una città come Napoli ha un’investitura di tantissimi compiti.
Sui trasporti e sui rischi: “Che differenza sostanziale c’è tra Piazzale Tecchio e Bagnoli? Per quanto riguarda bradisismo e Vesuvio siamo nelle mani del Signore, se si dovesse ragionare in questi termini a Napoli non si potrebbe fare nulla. Poi se si sono messi in testa di metterci degli ostacoli, ne prendiamo atto. Non ho abdicato sul progetto stadio. Ho un incontro per approfondire questo discorso. Poi se tutti si schierano contro questo progetto non posso farci nulla. Nel corso degli anni ho seminato bene in questa città, ma se però gli ostacoli diventano punitivi ne prenderò atto. Sono comunque fiducioso in merito a questo progetto.
Afragola piano B? La legge, per poter ottemperare alle mancanze bilancistiche del club, ha fatto una cosa molto intelligente. Al di là della proibizione di poter costruire a uso abitativo, lascia di poter costruire del commerciale al fine di poter ammortizzare i costi di un impianto a uso sportivo. Lo stadio e i relativi spazi, se lei me lo sposta dalla città di Napoli, non credo che potrà contare su una fruibilità di sette giorni su sette. Si potrà contare sul weekend o sull’evento partita. Se uno non si rende conto di questo e serve soltanto per fare casino, allora uno fa tre passi indietro e dico “Sapete che c’è di nuovo? Se volete che io oltre i 20 anni in cui ho seminato a Napoli che è divenuta una realtà importante e in cui noi ce l’abbiamo fatta e vogliamo continuare a piangerci addosso e non essere positivi nella città più bella del mondo, allora ne prendo atto e santi benedetti”
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Articolo modificato 9 Apr 2024 - 09:56