L’Inter si avvia a vincere il ventesimo scudetto della sua storia con una stagione quasi perfetta, ma c’è chi lancia la grave accusa.
Il campionato si avvia verso il rush finale, con le ultime sette gare di Serie A che daranno i verdetti finali della stagione. Uno in particolare sembra ormai già stabilito, ovvero la vittoria dello scudetto da parte dell’Inter. I nerazzurri hanno condotto un campionato al vertice dall’inizio e lo stanno portando in gloria con largo anticipo. Tanto che l’annata dell’Inter viene paragonata a quella del Napoli di Spalletti vittorioso del campionato.
Entrambe le formazioni hanno infatti dominato il torneo, senza se e senza ma, dando non solo una certa dimostrazione di superiorità sulle avversarie, ma anche esprimendo un gran bel gioco. Eppure una differenza, enorme, esiste tra lo scudetto vinto dal Napoli e quello che si apprestano a vincere i nerazzurri: ovvero lo status societario.
Sacchi accusa l’Inter, scudetto vinto barando
Il Napoli ha vinto non solo senza avere debiti, ma addirittura abbassando il monte ingaggi rispetto all’annata precedente e generando utili al termine della stagione. Un risultato eccezionale per il calcio moderno, frutto dell’oculata gestione da parte del presidente Aurelio De Laurentiis. Ben diversa la situazione dell’Inter, con la famiglia Zhang impossibilitata a immettere capitali nella società, al momento sommersa di debiti.
La situazione complicata della società nerazzurra è stata analizzata dall’ex allenatore del Milan, Arrigo Sacchi, che ha parlato al Corriere Adriatico in occasione della presentazione del proprio libro ‘Il Realista Visionario’ ieri sera al Federico II di Jesi. Ecco quanto evidenziato:
La tendenza in Italia sta diventando quella di voler arrivare all’obiettivo da furbi, non è giusto. Bisogna uscire da questa situazione altrimenti resteremo sempre in questo stato di crisi. Vincere facendo i debiti significa barare. L’Inter sta barando? Sì.
Pesanti le accuse di Sacchi che – come in altre occasioni denunciato da presidenti di Serie A come Commisso o lo stesso De Laurentiis -, sottolinea come vincere acquistando calciatori, quando la condizione societaria non lo permetterebbe, equivale a truccare le regole del gioco.
Infine un passaggio da parte di Sacchi su Spalletti e gli allenatori italiani che, oltre a Simone Inzaghi, si sono messi in mostra in questo ultimo campionato:
Spalletti è come me, può fare bene. Mi rivedo tanto in lui, ma non è il solo. Apprezzo Sarri, Gasperini, Italiano e Pioli. In Italia oggi si punta tutto sulla tattica, si aspetta solo l’errore dell’avversario. I padri fondatori inventarono il calcio come sport offensivo e di squadra, in Italia lo abbiamo trasformato in individuale e difensivo. Siamo al paradosso. Il bravo allenatore dona un gioco, aiuta i calciatori a diventare più bravi, è un regista aggiunto.
Tra gli allenatori apprezzati da Sacchi c’è anche Vincenzo Italiano, attuale tecnico della Fiorentina e uno dei nomi papabili per sedere sulla panchina del Napoli nella prossima stagione.