Rafa Benitez, ex tecnico degli azzurri, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni de La Gazzetta dello Sport oggi in edicola.
Il Napoli è al lavoro per la prossima stagione, quella che dovrà essere a tutti gli effetti quella della rinascita. Aurelio De Laurentiis ne è consapevole: per questa motivazione, a differenza dello scorso anno, è già in fase di studio del nuovo assetto societario e di squadra.
Tra le necessità primarie quella del nuovo allenatore, con tanti, forse troppi nomi a circolare ed un sogno chiamato Antonio Conte, secondo alcune fonti vicinissimo a sedersi sulla panchina degli ormai ex campioni d’Italia. Ma anche tante altre candidature, come Stefano Pioli, Gian Piero Gasperini e Vincenzo Italiano. Tutti nomi con un minimo comun denominatore: la certezza che per arrivare a una scelta definitiva da parte di Aurelio De Laurentiis bisognerà pazientare ancora un po’.
Questo post in breve
Rafa Benitez è stato senza alcun dubbio uno degli allenatori ad aver maggiormente inciso nella storia del Napoli. L’ex Liverpool, dal suo avvento nel 2013, è riuscito a dare la svolta al club sotto l’aspetto gestionale, portando inoltre in dote due trofei nel giro di due anni: una Coppa Italia ed un Supercoppa Italiana.
L’allenatore spagnolo, rimasto nei cuori dei supporters partenopei, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, svelando il proprio pensiero sul prossimo allenatore del Napoli, o meglio, su quale tipo di profilo dovrebbe optare la società:
“Occorre un tecnico bravo, non necessariamente giovane, non è questione di moduli: 4-3-3, 3-5-2, ogni allenatore adatta la sua idea al materiale che ha a disposizione, i tifosi infine sono poco interessati al modulo, a loro serve vedere in campo intensità, attaccamento, competitività. Sapersi adattare al proprio avversario è un bene, ma secondo me imporre il proprio gioco è meglio”.
In seguito, Rafa Benitez si è lasciato andare anche a un passaggio sull’annata che sta per concludersi, vissuta tra mille difficoltà in casa azzurra, con i protagonisti dello scudetto risucchiati dal peso di quest’ultimo e da alcune scelte societarie rivelatesi non impeccabili:
“Saper sostituire Spalletti per la sua qualità ed empatia con la piazza sarebbe stato complicato per chiunque. Il Napoli ha perso giocatori fondamentali in momenti clou, quando sarebbe servito spessore ed esperienza, quando accade ciò e la qualità media della rosa non è così elevata si innesca un meccanismo negativo. I risultati vengono costantemente paragonati a quello dello scorso anno e gli stessi calciatori perdono fiducia, con la Roma ho visto un ottimo spirito, il pari con i giallorossi è stato un buon risultato”.
Insomma, idee chiare per Benitez, comunque d’accordo col pensiero unanime di aver intravisto un bagliore di luce nei 90 minuti di domenica scorsa nel match contro la Roma.
Articolo modificato 30 Apr 2024 - 14:02