Continua il lavoro di Aurelio De Laurentiis per il nuovo stadio del Napoli a Bagnoli, ma dal Comune si continua a rilanciare l’ipotesi Maradona. Ecco qual’è il reale piano del Comune di Napoli.
In casa Napoli gli ultimi mesi sono stati piuttosto roventi, e continuano ad esserlo tutt’ora, con il presidente De Laurentiis impegnato su più fronti. Difatti il patron azzurro è impegnato nella rifondazione del Napoli, con la scelta del nuovo allenatore che arriverà nelle prossime settimane.
Oltre alle questioni di campo, De Laurentiis è al lavoro per quanto riguarda il tema stadio, con l’ipotesi Bagnoli che resta in cima alla lista, mentre il Comune continua a proporre il Maradona. Il Comune di Napoli svela il suo piano per quanto riguarda il futuro del Diego Armando Maradona.
Prosegue il lavoro di Aurelio De Laurentiis su più fronti per il Napoli, con il tema stadio che continua ad essere quello più chiacchierato e scottante. Ormai è ben nota la volontà del presidente azzurro di far sorgere il nuovo stadio del Napoli nella zona di Bagnoli, abbandonando così di fatto il Diego Armando Maradona.
Del tema se n’è parlato nel corso di vari incontri in cui erano presenti sia De Laurentiis che il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. Il Comune di Napoli ha intenzione di effettuare un restyling del Maradona in vista di Euro2032. Allo stesso tempo, Manfredi sta cercando di convincere De Laurentiis a puntare ancora sul Maradona e abbandonare il progetto del nuovo stadio a Bagnoli.
Il nostro collaboratore, Salvatore Amoroso, ha intervistato in esclusiva il Consigliere Comunale Luigi Carbone, che ai microfoni di Spazionapoli.it ha illustrato il piano del Comune di Napoli:
SULL’AREA DI BAGNOLI – “Non c’è nessuna preclusione rispetto alle idee di De Laurentiis. Noi analizziamo con serietà ogni proposta del presidente del Napoli, ma la proposta Bagnoli incontra delle difficoltà tecniche. Ci troviamo in un sito di interesse Nazionale, ossia sotto la lente del Governo da qualche anno con un Decreto. Questo Decreto prevede l’istituzione di un Commissariato del Governo per la gestione dell’area. Sappiamo benissimo che si tratta di un’area altamente inquinata, per cui è stato avviato un processo di risanamento ambientale. Con un dispositivo attuativo diramato nel 2005, per i suoli di Bagnoli è prevista la bonifica, e successivamente una progettazione di Invitalia che prevede il Parco dello Sport ed un Parco Urbano”.
SULL’IDEA NUOVO STADIO A BAGNOLI – “Se De Laurentiis vuole fare lo stadio a Bagnoli c’è bisogno di far valutare il progetto dal Commissario di Governo, andare in Consiglio Comunale e far approvare il tutto da Roma, ma si perderebbero altri 30 anni. Il progetto sarebbe possibile, ma non è auspicabile. È giusto mantenere la vocazione dell’area com’è, con il Governo che ha stanziato 1 miliardo e 200 milioni di euro per completare le economie sufficienti per Bagnoli. Rispetto De Laurentiis, ma secondo me ha scelto il posto peggiore dove far sorgere il nuovo stadio, anche a causa delle problematiche della zona”.
SULLO STADIO MARADONA – “Lo Stadio Diego Armando Maradona è di proprietà del Comune, con la convenzione per il Napoli per quanto riguarda le partite. Proponendo un progetto stadio a Bagnoli si perderebbe anche il treno dei finanziamenti per Euro2032 per poter ristrutturare gli impianti sportivi. Il Napoli vorrebbe comprarlo, ma dinanzi a questa ipotesi dobbiamo valutare anche in base alle esigenze della città. Innanzitutto c’è bisogno di un’offerta, e successivamente se ci sono delle garanzie per i napoletani. Il presidente purtroppo non crede molto nello Stadio Maradona, a differenza del Comune. Non abbiamo alcuna notizia sulla potenziale acquisizione da parte del Napoli, ma a noi starebbe bene anche se non lo comprasse. Se De Laurentiis vuole parlare con noi siamo disponibili, ma deve rivedere le sue condizioni”.
SUI LAVORI IN VISTA DI EURO 2032 – “La prima cosa da risolvere è la chiusura del terzo anello. Bisogna fare un nuovo disegno settore per settore in modo che sia totalmente fruibili. Si dovranno effettuare degli interventi sull’impiantistica, sul design e sui bagni. Poi c’è da inserire nuove infrastrutture inerenti a telecamere e inquadrature per andare in contro anche ai diritti televisivi. Per fare tutto c’è bisogno di grandi architetti, che dovranno adeguare lo stadio Maradona agli standard moderni”.
Articolo modificato 3 Mag 2024 - 23:17