Luciano Spalletti ha rilasciato alcune dichiarazioni in cui ha espresso il suo parere sulla disastrosa stagione del Napoli.
Il CT della Nazionale Italiana tra poco meno di un mese sarà impegnato in Germania per la preparazione fisica e soprattutto mentale in vista di Euro 2024 in Germania. L’Italia è campione d’Europa in carica, un titolo prestigiosissimo che andrà difeso con le unghie e con i denti in un girone molto difficile condiviso con Albania, Spagna e Croazia.
L’ex allenatore del Napoli è stato intervistato da “Il Corriere dello Sport” che gli ha chiesto quali sarebbero state la cause per le quali gli azzurri non sarebbero riusciti a combattere neanche per una posizione europea in questa stagione. Tra il Napoli spallettiano e quello odierno sembra esserci un abisso e di conseguenza le motivazioni mentali potrebbero essere le prime ad essere messe sotto la luce dei riflettori.
In realtà, però, Spalletti ha voluto svelare il principale problema del club: la gestione. Secondo la sua visione, infatti, il presidente De Laurentiis non sarebbe stato in grado di prendere decisioni corrette a favore della squadra. La crisi, pertanto, è stata una conseguenza che ha creato danni irreparabili al campionato azzurro.
Disastro Napoli, Spalletti chiarisce il vero problema
In questa stagione la società partenopea ha deciso di adottare alcune strategie che si sono rivelate essere tutt’altro che vincenti. Al posto di Spalletti, la scelta è ricaduta su Rudi Garcia: un profilo dalla buona esperienza, ma che ha immediatamente creato una barriera con la splendida macchina da gol vista nella stagione 2022/23.
Successivamente è toccato a Walter Mazzarri il compito di risollevare l’annata calcistica del Napoli ma i risultati non hanno dato ragione nè al tecnico toscano nè al patròn del Napoli. La decisione di puntare su Francesco Calzona nel finale di stagione è stata l’ultima mossa disperata di De Laurentiis che ha voluto riportare un volto amico alla squadra per ripartire con un’idea di gioco già vagamente instaurata.
Spalletti ha criticato proprio queste prese di posizioni: il triplo cambio di allenatore. Ecco quanto dichiarato: “Tre allenatori non si cambiano neanche in cinque anni. Come si fa ad assimilare tante cose da uomini che hanno metodi e caratteri diversi. I giocatori, talvolta, devono essere confortati, convinti di essere forti. Basta un nulla per demotivarsi“.
E poi riguardo alla gestione delle stelle di un club, ha affermato: “Ragazzi giovani come Zirkzee, Kvara per esempio vanno coltivati, difesi e sostenuti ogni giorno”.