Finalmente la verità sul Napoli: perché Thiago Motta disse di no a De Laurentiis

Il Napoli ha avuto la possibilità di avviare una trattativa con Thiago Motta, svelato il motivo del perché il tecnico non occupa la panchina azzurra oggi.

Il campionato del Napoli si avvicina al termine, ma continua a non andare benissimo. Diverse le complicazioni che sono emerse durante il corso della stagione, tra questi anche il triplo cambio d’allenatore. Infatti, quest’anno, una delle cose che è più mancata al club partenopeo, è la stabilità. Eppure, dopo Spalletti, i casting per trovare l’allenatore più adatto sono stati fatti. Tra i profili osservati, c’era pure il nome di Thiago Motta, ma qualcosa non andò per il verso giusto.

Verità svelata su Thiago Motta, perché non ha accettato di allenare il Napoli

Grazie alle indiscrezioni lanciate dal giornalista Antonio Corbo nel suo consueto editoriale su Repubblica, emergono i motivi del perché Thiago Motta – attuale tecnico del Bologna – non accettò lo scorso anno di allenare il Napoli al posto di Spalletti. Secondo quanto rivelato, infatti, l’allenatore avrebbe sostenuto un colloquio con il presidente Aurelio  De Laurentiis, ma non sarebbe andato benissimo. A tal proposito, l’allenatore italo-brasiliano rimase un po’ perplesso in merito all’impostazione della società partenopea. In particolare, Thiago Motta notò l’assenza del direttore sportivo, una figura decisamente importante all’interno di una società di calcio.

Svelata la verità, il motivo del no di Thiago Motta al Napoli
Thiago Motta, allenatore del Bologna – Lapresse – SpazioNapoli.it

Di seguito, quanto evidenziato:

Il presidente, indifferente ad uno smacco dopo l’altro, si è lasciato guidare da temeraria autostima. Ha pensato di sostituire entrambi. Poteva farcela in una società strutturata, con gerarchie intermedie. Aveva anche indovinato il nuovo allenatore, proprio Thiago Motta. Ma ha trascurato l’esito del colloquio. Verosimile la fonte bolognese. Riferisce stupore e dubbi del giovane allenatore italo-brasiliano, già considerato nelle febbri del calcio un santone delle panchine. Motta era colpito da un’assenza importante secondo una idea di calcio, non solo sua. Mancava nel piano il direttore sportivo. Chi poteva spiegargli che cos’era il Napoli abbandonato da Spalletti e Giuntoli. Da chi poteva sapere che cosa lo stesso Napoli aveva progettato per migliorare la squadra dopo lo scudetto. Ci sono cose che un presidente pur bravo che sia non può sapere.

Secondo questa rivelazione quindi, il Napoli poteva avere l’occasione di vedere sulla propria panchina un allenatore come Thiago Motta. Magari se quel colloquio con De Laurentiis fosse andato bene, a quest’ora la stagione del club partenopeo sarebbe andata diversamente. Dopo il post scudetto, evidentemente già c’erano tutti i presupposti per condurre un’annata poco brillante, soprattutto, perché il progetto è stato abbandonato a se stesso. Tutto ciò, l’attuale tecnico del Bologna, l’aveva intuito durante il famoso giorno del colloquio. Un clima che, evidentemente, aveva già percepito fin da subito e che ha preferito allontanare dalla propria strada. Il risultato finale è stato il declino dell’offerta del patron azzurro, preferendo di proseguire la sua carriera con il Bologna. Una scelta di cui sicuramente, ad oggi Thiago Motta – vista la stagione straordinaria del Bologna -, non si pente.

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