Calzona è intervenuto in conferenza stampa al termine di Fiorentina-Napoli: duro sfogo del tecnico contro le critiche degli ultimi tempi
Fiorentina-Napoli è terminata con il risultato di 2-2. Al Franchi è andato in scena uno scontro diretto per la qualificazione alla Conference League. La gara alla fine l’hanno decisa i due calci di punizione strepitosi messi a segno da Kvaratskhelia e Biraghi. Anche Rrahmani ha segnato su calcio piazzato, di preciso sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Fa eccezione invece la rete de momentaneo 2-1 di Nzola, che ha insaccato Meret con un preciso tiro rasoterra nell’angolino, sul quale il portiere azzurro non ha potuto nulla.
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Fiorentina-Napoli, le dichiarazioni di Calzona in conferenza stampa
Il tecnico del Napoli Francesco Calzona ha risposto alle domande dei giornalisti presenti in sala stampa al termine della gara. Di seguito alcuni passaggi della conferenza:
ANALISI DELLA GARA: “Oggi giocavamo a Firenze contro una squadra forte e abbiamo fatto secondo me la prestazione, sbagliando il quarto d’ora finale del primo tempo in cui siamo stati in balia dell’avversario. Nel secondo ci siamo alzati concedendo però tre occasioni da gol alla Fiorentina… Continuiamo ad avere una media altissima di gol presi, concedendo poco. Ormai questa è una malattia, accontentiamoci della prestazione da squadra vera. Mi fa piacere perché avevamo bisogno anche di questo“.
Non sono mancate poi domande riguardo le ultime dichiarazioni del presidente De Laurentiis, che in occasione della presentazione dei ritri di Castel di Sangro e Dimaro ha parlato di rifondazione. Calzona non ha usato mezzi termini: “Quello che dice il presidente non mi riguarda. Io ho detto all’inizio che ho un contratto con la Federazione slovacca, che mi ha concesso gentilmente di venire a Napoli e il mio accordo col Napoli scade il 26 maggio. Non c’era altro. Per cui quello che fa il Napoli e quello che ha detto il presidente sono affari suoi“, questa la risposta ai giornalisti.
Conferenza stampa Calzona: il bilancio dell’esperienza al Napoli
La prossima sarà l’ultima gara di Calzona da allenatore del Napoli. È quindi tempo di bilanci, ed è naturale chiedersi cosa abbia lasciato alla squadra la breve permanenza del tecnico in azzurro. Di seguito la risposta di Calzona:
“Sono stato chiamato per migliorare la situazione e non ce l’ho fatta, mi prendo le responsabilità. Ho preso una squadra nona in classifica e tali siamo. Io sono arrivato però a stagione iniziata e già dopo una settimana di ritiro c’erano già polemiche. Siccome mi dicono che non alleno la squadra dico che in questi quasi tre mesi le colpe sono mie. Evidentemente non ho inciso, mi dispiace ma la stagione del Napoli era iniziata 7 mesi e mezzo prima. E lo dico da tifoso del Napoli, dopo una settimana sono iniziate le polemiche”.
Il tecnico anche su altri aspetti, come la situazione Lindstrom, oppure un’ipotetica coppia d’attacco Simeone-Osimhen:
LINDSTROM TREQUARTISTA: “Lui non ha mai giocato trequartista, è stato uno dei due trequartisti nella sua vecchia società ma rientrava dalla fascia. Come giocatore ha bisogno di spazio, il Napoli gioca prevalentemente negli ultimi quaranta metri di campo da anni, ormai è una cosa storica. Un ragazzo che fa fatica nell’uno-contro-uno in questa squadra ha difficoltà a trovare posto“.
COPPIA SIMEONE-OSIMHEN: “Una coppia Simeone-Osimhen è impossibile, sono due punte: Osimhen va solo in profondità, Simeone pure in prevalenza. E ho dato continuità all’organico, costruito per giocare in un certo modo. Non ho avuto tempo per un piano A e un piano B, ho cercato di sistemare quello A. Rincorriamo un risultato ogni domenica… Abbiamo cambiato modulo sei volte nella mia gestione e ogni volta abbiamo perso di mano la partita perché cambiano le distanze e la squadra in questo momento non è in grado”.
Fiorentina-Napoli, Calzona risponde alle critiche in conferenza stampa
Calzona non ha risparmiato nessuno in conferenza e si è scagliato anche contro chi in queste settimane critica senza sosta il suo operato sulla panchina del Napoli:
SULLE CRITICHE: “Ora c’è lo sciacallaggio per cui io non allenerei la squadra, che non andrei al campo e faccio solo partitine o tutto il resto… Me le dicono gli addetti e i dirigenti. A quei signori che dicono queste cose possiamo dire che ogni allenamento è filmato e catalogato, magari gliene facciamo scegliere uno a sorte… Prima della tattica e della tecnica, comunque, ci deve essere l’orgoglio, lo spirito di squadra e le motivazioni. Queste cose le dico ogni giorno ai ragazzi: possiamo allenarci quanto ci pare ma senza di quelli, non serve a niente. Oggi abbiamo fatto gol su schema perché la squadra è stata in partita tranne che in un piccolo tratto”.
GESTIONE FALLIMENTARE? “La mia gestione ha tenuto la squadra nella stessa posizione e mi prendo le responsabilità. Non dovrei essere l’unico… Non mi aspettavo tutti questi problemi, chiaro, non mi aspettavo una catastrofe che non è solo in campo ma generale. Non ho dovuto pensare solo al campo come sarebbe il mio lavoro ma fare tante altre cose e nessuno mi ha detto niente. Forse ho sottovalutato la situazione perché non la conoscevo”.