Aurelio De Laurentiis è nuovamente tornato sull’ipotesi di ridurre il numero di squadre: il patron attacca la Serie A e i procuratori.
Oggi in Senato si è tenuta un’audizione dove hanno partecipato anche diversi presidenti di Serie A. L’audizione era in programma per spiegare meglio alle istituzioni i diversi problemi del mondo del calcio e fare il punto della situazione. Quest’audizione, poi, ha permesso ai presidenti di Serie A di chiedere alle istituzioni dei provvedimenti che possano aiutare il mondo del calcio ad essere autosostenibile.
Nel corso dell’audizione, come riportato dai colleghi di Fanpage.it, pare che ci sia stato spazio anche per Aurelio De Laurentiis di prendere la parola. Il patron azzurro era un fiume in piena nel corso del suo intervento e ha attaccato sia la Serie A, sia i procuratori.
Nelle ultime settimane, complice la questione relativa al nuovo stadio del Napoli, Aurelio De Laurentiis ha avuto modo in diverse occasioni di confrontarsi con le istituzioni.
Questa volta, però, non era da solo. Con lui, infatti, c’erano altri presidenti di Serie A pronti a far sentire la propria voce.
Anche Aurelio De Laurentiis ha preso la parola e il suo intervento è iniziato sottolineando le difficoltà economiche del mondo del calcio:
“Mi spiace far notare che i politici in generale credono che il Governo non debba interessarsi in termini economici del calcio. O meglio che non possa il Governo stesso creare le condizioni che possano eliminare i miliardi di debiti che il calcio accumula ogni anno. Non chiediamo soldi, ma modifiche legislative che permettano al nostro settore di recuperare energie economiche e finanziarie”.
Successivamente, Aurelio De Laurentiis ha attaccato duramente la Serie A per aver permesso nello scorso millennio di portare il numero di squadre da 16 a 20. Una mossa che ha generato il caos, secondo De Laurentiis, e che soprattutto ha minato la competitività del campionato.
Il presidente azzurro, però, ne ha per tutti. De Laurentiis ha chiesto al Governo di prendere provvedimenti e obbligare la riduzione del numero di squadre in Serie A.
Di seguito quanto evidenziato:
La Lega di Serie A non avrà mai la forza di ridurre il numero delle squadre, lo deve fare il governo che deve prendere atto che dai prossimi campionati il numero delle squadre deve essere X e non Y, perché non ci sono i fatturati possibili per giustificarne l’esistenza. Questo campionato è portato avanti da 6, massimo 8 società, e c’è bisogno che il governo lo capisca, tutto il resto è fuffa”.
De Laurentiis ha poi spiegato che vorrebbe arrivare alla maggioranza in Assemblea di Lega insieme alle altre 7 squadre che “portano avanti” il campionato e questo aiuterebbe l’intero ecosistema calcistico.
L’intervento di Aurelio De Laurentiis, poi, si è concluso con una proposta di rivoluzione per quanto riguardo il ruolo dei procuratori:
“Bisognerebbe eliminare i ricatti dei procuratori che sono la vera problematica del sistema calcio per l’indebitamento. Fanno innalzare e lievitare i costi dei vari calciatori. Come si combattono? Allungando per legge la possibilità di fare contratti, da almeno di 8 anni in modo tale che dopo i primi due anni il procuratore non va da altri club per far salire il salario previsto inizialmente per quel calciatore. E non bisognerebbe dare poi la possibilità ai club di essere procuratori dei calciatori. Allora il problema si risolverebbe: non ci sarebbero situazioni illegali, di cui sentiamo parlare senza prove concrete, all’estero”.
De Laurentiis, dunque, era un fiume in piena nel corso dell’audizione odierna in Senato. Il presidente del Napoli ha fatto sentire la sua voce nella speranza che le istituzioni possano venire incontro ad un mondo che non riesce più a creare ricchezza, ma solo debiti.
Articolo modificato 23 Mag 2024 - 10:25