In questi minuti sta andando in scena un evento contro il razzismo che ha come protagonisti Aurelio De Laurentiis, Juan Jesus e non solo.
La stagione del Napoli è giunta al termine, ma i calciatori son già impegnati su altri fronti. Infatti, proprio in questi minuti sta andando in scena un importante evento che ha come protagonisti il presidente De Laurentiis, Juan Jesus e non solo. Si tratta di un’iniziativa contro il razzismo, il quale minaccia ancora l’Italia ed in modo particolare l’industria del calcio.
Non a caso, tra i principali protagonisti c’è proprio Juan Jesus. Quest’ultimo analizzerà la situazione riguardante il razzismo in Italia, ancor più dopo essere stato al centro del caso legato all’insulto razzista partito da Francesco Acerbi. L’iniziativa prende il nome de: “L’Italia è un paese razzista?”. Il tutto sta andando in scena all’interno della sala congressi del centro commerciabile Jambo, situato precisamente a Trentola Ducenta.
Aurelio De Laurentiis, Juan Jesus e Kalidou Koulibaly (in collegamento) sono ospiti di un evento importante contro il razzismo. L’iniziativa ha come obiettivo principale quello di superare per sempre questo male, in Italia e non solo. Di seguito le parole dei protagonisti.
Le parole di De Laurentiis: “L’Italia non è un paese razzista. L’abbiamo visto negli ultimi anni. Esistono dei focolai di intolleranza nei confronti della diversità come ad esempio il colore della pelle, l’omofobia e tante altre cose. In questo paese si dibatte troppo. Io credo che questa intolleranza nasce da un insoddisfazione di risultati personali. L’episodio avvenuto tra Juan Jesus e l’altro calciatore deriva da situazioni dettate dalla frustrazione. Ad un certo punto però la superiorità permette all’uomo di superare questi casi. Il problema principale è il sistema, continua ad essere ancora questo. Io credo che alla base ci siano diversi problemi, come ad esempio uno stato che continua a non funzionare. Inoltre, anche l’educazione familiare è un problema cruciale, ma i genitori sono impegnati con il lavoro per garantirsi due stipendi”.
Sul Napoli: “I prossimi dieci giorni saranno decisivi. Verranno fatte le dovute valutazioni per prendere la scelta migliore in assoluto”.
Juan Jesus: “Essere qui per me è un grande onore. Quando è accaduta la situazione con Acerbi ho provato a sentirmi superiore, infatti al termine della partita ho provato ad evitare. Quando nei giorni successivi stavo passando dalla parte sbagliata ho deciso di analizzare fino in fono l’atto. Ho una carriera pulita alle spalle a differenza sua. Siamo nel 2024, secondo me non dovrebbero esistere queste cose”.
Articolo modificato 28 Mag 2024 - 00:06