Di Lorenzo ha oggi rotto il silenzio: il terzino della nazionale italiana si è espresso sul suo futuro, definendosi tranquillo.
Giovanni Di Lorenzo ed il Napoli, un amore che continuerà? Ad oggi, non è dato saperlo. Il terzino destro, capitano dello storico terzo scudetto partenopeo, si è espresso quest’oggi per la prima volta dal termine del campionato. L’ex Empoli si è definito sereno, ha definito un “Onore” poter essere allenato da Antonio Conte, ma ha rimandato ogni altro discorso al termine di Euro 2024.
Ieri, intanto, è arrivato un primo colloquio con il suo vulcanico agente, Mario Giuffredi, accolto dal direttore sportivo Manna ed il sopracitato Antonio Conte, che da ormai settimane si è esposto in primis sul giocatore, definendolo imprescindibile tanto quanto Khvicha Kvaratskhelia.
Di Lorenzo – Napoli, cosa c’è dietro la rottura? La versione a sorpresa del giornalista
Dopo il “Rinnovo a vita” della scorsa estate, nessuno mai si sarebbe aspettato una situazione del genere. Ma in dodici mesi è praticamente cambiato tutto, dai risultati in campo, sino al rapporto con la società, che ha praticamente sbagliato tutte le scelte possibili del post scudetto.
Umberto Chiariello, nota penna napoletana, si è espresso in merito sulle frequenze di Radio Napoli Centrale, questo il pensiero del giornalista, che ha sottolineato dei comportamenti errati a sua detta della società nei confronti del calciatore:
“Digerire la questione Di Lorenzo sarebbe dura. Vederlo a Napoli con la maglia della Juventus equivarrebbe ad una cosa: non avere rispetto della nostra storia, Maradona, che era Maradona, rifiutò la Juventus rinunciando ai soldi in più che Agnelli era pronto ad offrirgli. Nonostante ciò, c’è una versione a mio giudizio più prosaica, che si discosta da quella del traditore. Di Lorenzo ha battagliato per una intera stagione, facendo da: calciatore, capitano e dirigente al posto di Meluso, che in quel di Castel Volturno non conosce nessuno, siccome l’ex Lecce giocava a nascondino. Una annata dura, il litigio con Juan Jesus ed Anguissa l’abbiamo raccontato, motivo per cui Di Lorenzo si sarebbe aspettato un trattamento diverso, un riconoscimento societario, non certo di essere messo nella lista dei cedibili. Ora si sta mettendo in mezzo che “Di Lorenzo non può più giocare a Napoli per motivi ambientali”, una calunnia bella e buona, che non si deve alimentare. Di Lorenzo lo chiamano il prete se volete saperlo, ligio, preciso, non esce mai”.
Insomma, idee chiare quelle di Chiariello, che ha preso le difese di Di Lorenzo, che forse effettivamente avrebbe meritato un trattamento diverso. Certo, Giuffredi con le sue dichiarazioni non ha aiutato e bisognerebbe risolvere questa problematica che puntualmente si ripresenta, ma una gestione non propriamente perfetta dei rapporti con il proprio capitano è sotto gli occhi di tutti.