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Interviste

Sarri: “Scudetto perso in albergo? Vi svelo com’è andata realmente”, poi il commento su ADL e Conte

L’ex tecnico del Napoli, Maurizio Sarri, ha rilasciato un’intervista ai microfoni de Il Corriere della Sera parlando, tra le altre cose, anche della sua ex squadra.

Maurizio Sarri è un tecnico che per il Napoli e per Napoli ha significato molto. Uno Scudetto perso a 91 punti e un’identità di gioco che per lungo tempo è stato riconosciuto all’unanimità come uno dei migliori in Europa. Anche perché non fu ben visto il suo passaggio alla Juventus (dopo la sua parentesi al Chelsea), ma non ci sono dubbi sul fatto che mister Sarri sia uno dei personaggi più influenti e impattati della storia recente del club azzurro.

Il tecnico toscano è senza panchina, dopo che nella stagione appena conclusasi ha rassegnato le dimissioni dalla Lazio. Al momento, non c’è alcuna strada libera per lui, non nascondendo un certo malcontento per il mancato interessa da parte di piazze come la Milano rossonera e la Fiorentina.

“Si punta sui giovani, e va anche bene. Ma l’esperienza resta un valore, non va cestinata”, ha detto Sarri a tal riguardo nell’intervista rilasciata a Il Corriere della Sera.Basta vedere l’età degli allenatori che quest’anno hanno vinto Conference, Europa e Champions League: 63, 66 e 65 anni. Non è un caso. Poi, certo, se nessuno mi ha cercato probabilmente è stato perché ho sbagliato anche io qualcosa, una riflessione intima va fatta”.

Parla Sarri, le parole sul suo ex Napoli sono imperdibili

Nel corso dell’intervista a Il Corriere della Sera, Maurizio Sarri ha parlato anche del Napoli, di quello che è stato il suo passato in azzurro e di quello che sarà con Antonio Conte.

Sarri torna a parlare del Napoli – La Presse – spazionapoli.it

In particolare, Sarri è tornato sul famigerato “Scudetto perso in albergo”:

“Si può ridere finché si vuole, ma andò così. Ci fu un errore clamoroso, poi anche riconosciuto, di uno degli arbitri migliori, Orsato, in Inter-Juventus. Noi eravamo in ritiro in albergo: uscii dalla mia stanza incazzato nero, volevo spaccare tutto, ma dovevo tirare su di morale i ragazzi. Li vidi seduti sulle scale dell’hotel, piangevano. Era già troppo tardi: noi perdemmo con la Fiorentina e lo scudetto andò alla Juve”.

Su quale sia stato il maggior rimpianto della sua carriera, il tecnico non ha dubbi:

“Forse il Milan, ci ero andato vicino vicino e poi non mi vollero. Venne il Napoli, l’esperienza più intensa della mia carriera. Senza titoli? Le storie più belle del calcio sono quelle in cui non si è vinto. Con De Laurentiis ho avuto un rapporto non sempre facile, ma lo ringrazierò sempre per avermi dato la possibilità di allenare la squadra per cui tifavo da bambino. Comprerò casa a Napoli”

Sul suo passaggio, tanto discusso, alla Juventus, ha poi aggiunto:

“Fu un percorso di grande sofferenza, con tanto di discussioni in famiglia. Dicia- mo che da tifoso del Napoli ho fatto fatica. Non avrei dovuto lasciare il Chelsea, ecco”.

Sarri si è poi espresso sulle individualità dei calciatori, citando anche alcuni giocatori che hanno fatto le fortune della sua esperienza all’ombre del Vesuvio:

“Nel Napoli quasi tutti mi hanno reso orgoglioso, da Koulibaly a Mertens a Insigne. Al Chelsea Hazard: ci litigavo sempre, con me fece la sua migliore stagione”.

Infine, un commento sul neo tecnico degli azzurri, Antonio Conte:

“Il Napoli dovrà fare un percorso, stravolgere il modo di giocare. La fortuna è che Conte è molto veloce in queste situazioni a trasmettere la propria mentalità. Non li vedo fuori dalle prime tre, il lato positivo dello scorso anno è che hanno perso terreno ma erano e sono una squadra forte”.

Articolo modificato 12 Giu 2024 - 20:13

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Scritto da
Francesco Fildi