Può bastare una frase a cancellare anni di inutili asti, sfottò e pantomime?
Probabilmente sì o almeno è quello che si avverte ascoltando i tifosi a Dimaro, sede del ritiro del Napoli, e leggendo i commenti sui social.
Antonio Conte ha innescato la rivoluzione con poche parole e concentrate in meno di un minuto: ha portato i tifosi del Napoli nel futuro, ricordandogli che un allenatore non deve per forza prestarsi a scene poco professionali.
E ha fatto indirettamente pace anche con quelli della Juve: essere altrove non significa cancellare o rinnegare degli anni bellissimi.
Non saltare al coro: “Chi non salta è juventino” è un atto di liberazione dall’ipocrisia, una fuga dalla vecchia tana che intrappola ancora molti appassionati di calcio.
È uno sport che sta correndo molto velocemente e per starci dentro, e starci bene, bisogna necessariamente slegarsi dai vecchi preconcetti.
Antonio Conte ha già vinto una delle partite più importanti e lo ha fatto nella maniera più semplice possibile: con l’onestà intellettuale dei grandi uomini.
Articolo modificato 20 Lug 2024 - 20:52