Alfredo Pedullà torna a parlare del Napoli e della vicenda Victor Osimhen, che sta continuando a tenere banco: la critica del giornalista di Sportitalia
Il Napoli è completamente trasformato rispetto alla scorsa stagione. Giovanni Manna ha lavorato a stretto contatto con Antonio Conte per ridisegnare una rosa nuova, rivoluzionata e priva di “scorie” come diceva il tecnico qualche settimana fa.
Tra gli elementi che non erano previsti nel nuovo corso con l’allenatore pugliese c’è la figura di Victor Osimhen, il quale aveva stretto un accordo con il club già lo scorso dicembre: rinnovo del contratto al 2026, maxi ingaggio e maxi clausola, con l’obiettivo di andare via quest’estate. La partenza ci sarà, ma non è definitiva e non farà entrare nulla nelle casse della società azzurra. Eppure, secondo il giornalista Alfredo Pedullà il Napoli si è mosso bene e ha compiuto la scelta più giusta.
Pedullà critica la gestione Osimhen: l’attacco all’agente
Il giornalista di Sportitalia ha lanciato un post su X nella quale ha mostrato il suo punto di vista sul trasferimento del nigeriano verso la Turchia. Osimhen è pronto a sbarcare ad Istanbul, dove si legherà per un anno in prestito secco al Galatasaray, con ingaggio coperto interamente dal club turco. Mezzo capolavoro della proprietà De Laurentiis, considerando i tempi e tutte le difficoltà emerse in queste settimane per la cessione a titolo definitivo del calciatore.
“Liberare Osimhen al Galatasaray è una scelta giusta (lo spogliatoio è sacro) saggia (ogni tanto si può derogare, scaricando il lauto ingaggio) e al tempo stesso dolorosa (non ricavi un euro dal cartellino) – scrive Alfredo Pedullà, che non risparmia poi l’agente dell’attaccante – Ma il Napoli ha una stagione davanti che deve essere sgombra di tweet al veleno da parte di chi ha voluto quella clausola e avrebbe dovuto solo portare un’offerta. Invece nulla”.
Infatti, nelle settimane passate, il procuratore del calciatore nigeriano Roberto Calenda in un paio di occasioni ha lanciato dei tweet al veleno, contro media e non solo. Alla scadenza del calciomercato italiano, però, non è riuscito a trovare nessun acquirente che potesse pagare la famosa clausola rescissoria da 130 milioni che aveva concordato di inserire con il Napoli nel contratto. Il club azzurro stava anche per accontentarsi di una cifra inferiore pur di liberarsi del maxi ingaggio da 10 milioni di euro, ma per differenti ragioni non si è riusciti a chiudere l’affare né con l’Al-Ahli, né con il Chelsea.