Maurizio Sarri chiude una storia durata sei anni e che non ha mai trovato una spiegazione: l’ex tecnico del Napoli chiede scusa
Senza squadra da sei mesi, dopo aver lasciato la Lazio lo scorso marzo, Maurizio Sarri ha voglia di ritornare ad allenare ed essere protagonista. L’allenatore toscano spazza via l’ipotesi Milan per rispetto al suo collega Paulo Fonseca, partito in salita in quest’avventura rossonera. Cresce l’attesa per un progetto che gli metta adrenalina, che lo coinvolga emotivamente. E sogna l’Argentina: “Allenare il Boca Juniors sarebbe folle, non so se realizzabile – spiega alla Gazzetta dello Sport – Qualche partita alla Bombonera sarebbe un’esperienza unica”.
Nella lunga intervista alla Rosea, Maurizio Sarri ha toccato anche alcuni temi legati al Napoli. Per tre stagioni ha allenato la formazione partenopea, diventando uomo simbolo e comandante di un movimento di rivolta alle solite tre del campionato italiano. Con Sarri, il Napoli ha accarezzato il sogno Scudetto, vinto poi qualche anno dopo da Luciano Spalletti. L’ex tecnico partenopeo inserisce anche la formazione di Antonio Conte nell’elenco dei papabili vincitori del tricolore e spiega: “Sono ammirato da Conte, oltre ad essere un grande allenatore ha la capacità di far investire i suoi club. Realizzerà un ciclo importante. Non so se vincerà subito, ma la storia è quella”.
E su De Laurentiis invece: “Aurelio è impulsivo caratterialmente, ma sotto la sua gestione il club è cresciuto e io gli sarò sempre grato per avermi fatto allenare la squadra del cuore. I suoi silenzi sorprendono, ma spero sia l’inizio di qualcosa di nuovo”. Poi arriva il momento delle scuse.
Dopo tanti anni nel mondo del calcio, a tutte le latitudini e in tutte le categorie, Maurizio Sarri vuole chiedere scusa ad uno degli uomini simboli del Napoli di Aurelio De Laurentiis, nonché ex capitano azzurro: Christian Maggio.
La storia del terzino si interseca con quella del tecnico toscano. Maggio concluse l’esperienza a Napoli nel 2018, in una stagione particolare. Lui non giocava titolare, avendo perso il posto a causa di Hysaj, ma restava silenziosamente in panchina, attendendo di poter dare il suo contributo in campo. E in quella ultima annata in azzurro, Sarri e i suoi ragazzi sfiorarono il colpaccio ai danni della Juventus, salvo sciupare tutto a Firenze perdendo con la Fiorentina. All’ultima giornata di campionato, i giochi erano fatti e la Juventus era ancora campione d’Italia. Il Napoli giocava in casa contro il Crotone. In palio solo tre punti e un record. Ma Sarri fece una scelta che ancora oggi fa discutere nell’ambiente azzurro: lasciò Maggio in panchina.
“Se devo chiedere scusa a qualcuno nel mondo del calcio? A Christian Maggio. Mi sono scusato personalmente quando l’ho rivisto di recente a Coverciano. La mia ultima partita a Napoli coincideva con il suo addio in azzurro – spiega Sarri alla Gazzetta dello Sport – preso dalla voglia di raggiungere il record dei 91 punti, non l’ho fatto entrare. Ho sbagliato“. Dopo sei anni, dunque, arrivano le scuse pubbliche e si chiude una polemica che ha macchiato l’esperienza del mister.
Articolo modificato 11 Set 2024 - 08:29