Aurelio De Laurentiis ha parlato ai margini dell’evento legato alla partnership rinnovata tra il Napoli e il brand Sorgesana
Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, parlerà dalla splendida location di Villa D’Angelo al Vomero per l’evento dedicato alla partnership tra il club partenopeo e il brand Sorgesana. Presenti all’evento, oltre al patron azzurro, anche la dirigenza del club con il d.s. Giovanni Manna e il presidente di Lete Spa Nicola Arnone.
Dopo la conferma che lo sponsor Sorgesana sarà presente sulla maglia del Napoli, ha preso subito la parola il patron De Laurentiis: “Siamo due imprenditori, che al di là di tutto hanno puntato sulla famiglia. All’Unicredit mi fu consegnato un loro libro con il titolo <La famiglia Spa>. Io non credo che i fondi siano il salvataggio delle imprese. Perché l’imprenditore deve sempre dare un guizzo e un’impronta personale. Questo paese ha abbandonato l’idea di impresa, per approfittare della presa. Ma questo non riguarda me o il dottor Arnone”.
Il presidente partenopeo ha aggiunto: “A Napoli si può e si deve lavorare e l’abbiamo dimostrato. Io andai da Franco Carraro e gli dissi cosa non funzionava. Lui mi guardò negli occhi e mi disse <Lo dice lei?!> e io risposi <Non si può parlare?>. Poi scoppiò Calciopoli. Noi passammo dagli imprenditori ai prenditori, dove il vecchio non veniva mai sostituito. Il calcio ha iniziato ad accumulare debiti su debiti. Io non ho mai fatto né una lira né un euro di debiti e sono riuscito a trasportare questo mantra dal cinema al calcio. Al calcio italiano manca che i veri imprenditori, proprietari dei calcio, partecipino. Per non parlare dei fondi che sono un disastro“.
Il presidente Arnone ha raccontato alcuni aneddoti che lo legano al Napoli, come il primo gol di Cavani, ma si è anche soffermato sul suo rapporto con il presidente De Laurentiis: “Io e Aurelio mangiamo lo stesso pane, sono 20 anni che lavoriamo insieme. Se non ci fosse sintonia, non saremmo qui. Alla fine penso che prevalga l’intelligenza, come nel nostro rapporto”.
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“Si è sempre detto che Napoli è un club di passaggio per i calciatori. Falso, perché oggi il Napoli non è soltanto un club che lancia nuovi campioni, ma anche un loro punto di arrivo. Campioni affermati vogliono venire a giocare nel Napoli e anche per gli allenatori è così. Ha affermato con orgoglio De Laurentiis, che ha aggiunto: “In una fase in cui in Europa si spende poco, il Napoli spende 150 milioni di euro sul mercato. Lo scorso anno, che sbagliammo tutti gli acquisti, non è che spendemmo poco. Per me 150 milioni sono la base di una valutazione di un cambiamento totale. Dopo lo scorso anno bisognava rifondare e questo è stato possibile grazie ad un modello di sostenibilità e pianificazione portato avanti dal 2004 ad oggi. In questo il Napoli è l’ultimo baluardo di un sistema calcio vendutosi ad interessi molto diversi da quelli originali”.
Il presidente azzurro ha voluto rimarcare con fierezza il lavoro di questi 20 anni: “Quello di oggi è un calcio che non rispetta le regole e falsa la competizione. Noi abbiamo dimostrato che abbiamo vinto lo Scudetto restando fedeli ai nostri valori. Noi siamo l’altra faccia della medaglia e così vogliamo restare. Abbiamo voluto creare un modello basato su 3 pilastri: il primo è il “Rinascimento napoletano”. Il club ha dimostrato che a Napoli si può e si deve lavorare per il successo. Poi abbiamo lavorato per l’aspetto più glamour della città. Il Napoli è anche un fashion brand e non più solo un club sportivo. Il terzo pilastro è quello legato ai diritti d’immagine, i quali da 20 anni sono al 100% di proprietà del club”.
De Laurentiis si è quindi concentrato sul futuro: “Ora inizia la seconda fase, con investimenti che consacrino anche l’azienda Napoli. Il calcio Napoli deve essere consacrato nella sua indipendenza. Stiamo cercando di ristrutturare il club in maniera europea, con due aree principali: comparto sportivo e aziendale. Dall’interazione di queste due aree dovranno continuare i successi”.
Il patron azzurro si è quindi concentrato sulla questione infrastrutture: “E’ il Il secondo aspetto fondamentale, puntiamo ad nuovo centro sportivo del club, che servirà a dare una casa a prima squadra e settore giovanile, con un investimento anche sul vivaio. Qui abbiamo manifestato la nostra volontà al Comune su un’area già individuata e che necessita di bonifica, che il Napoli si offre di effettuare a proprie spese senza gravare sui cittadini. Il centro sportivo servirà anche per il vivaio, per i campioni del domani”.
Sullo stadio Maradona ha aggiunto: “Poi c’è la riqualificazione del Maradona e delle aree circostanti. Non vogliamo solo una struttura moderna e funzionale per i tifosi, ma vogliamo offrire anche un’esperienza unica tutti i giorni con aree commerciali e ristorazione, con un museo del Napoli. Aspettiamo il via libera del Comune per acquistare lo stadio, e ci auguriamo che il Comune si liberi di questo costo, soprattutto in vista degli Europei nel 2032. Se non sarà possibile, opereremo da un’altra parte. Non polemizzo, ma il 2032 si avvicina e dobbiamo essere pronti per presentare il quinto stadio italiano per il torneo e bisognerà dare garanzie”.
De Laurentiis ha infine concluso, commuovendosi: “Un altro obiettivo è l’internazionalizzazione del club. Stiamo per lanciare diversi progetti chiave. Davanti a noi vedo un futuro ricco di sfide e opportunità. A brevissimo avremo la vetrina del centenario e saremo pronti a stupirvi con effetti speciali. Anche se sono il presidente del Napoli da 20 anni, posso assicurarvi che lo spettacolo è appena incominciato. Posso promettervi che fin quando sarà sotto la gestione mia e della mia famiglia, il Napoli non indietreggerà mai davanti a comportamenti ostili e predatori da parte di interessi privati. Da parte mia c’è sempre la volontà di costruire tutto questo a tutela dei nostri giocatori e dei nostri tifosi. Il nostro più grande orgoglio è stato quello di vincere rispettando le regole e le persone. Continueremo sempre a competere con questi principi. Vent’anni fa dissi che il mio primo obiettivo era quello di rilanciare la città di Napoli anche attraverso il calcio e oggi Napoli ha conquistato un’attenzione globale anche grazie al nostro supporto. Da Napoli deve partire un calcio libero, sostenibile e innovativo“.
Articolo modificato 12 Set 2024 - 13:38