La moglie di Gianluca Gaetano si è sfogata sui social dopo gli scontri di Cagliari-Napoli: il messaggio su Instagram è toccante
Hanno fatto discutere le brutte immagini alle quali abbiamo dovuto assistere nella giornata di ieri all’Unipol Domus durante Cagliari-Napoli. Gli scontri tra le due tifoserie hanno obbligato l’arbitro ad interrompere la partita per circa 7 minuti. Un pessimo spot per il calcio italiano, che sta provando a rialzarsi dopo anni difficili, nel tentativo di vendersi anche in paesi stranieri. Così sarà sicuramente difficile.
Tutto sarebbe nato poco prima della mezz’ora di gioco, quando le due tifoserie hanno cominciato a beccarsi con cori, sfottò e qualche striscione provocatorio che non ha fatto altro che aumentare la tensione. Un fumogeno ha fatto da miccia per far esplodere tutto il resto. Il settore ospiti del Napoli era adiacente alla curva sud del Cagliari e gli addetti alla sicurezza non sono riusciti a mettere un freno ad un tifoso cagliaritano che, per rispondere al lancio di petardi, ha tentato di raggiungere e colpire proprio il settore dei tifosi napoletani con un’asta in mano.
Da quel momento uno steward è rimasto ferito e la gara è stata sospesa per meno di 10 minuti. Persino il capitano Giovanni Di Lorenzo è andato a parlare con i tifosi del Napoli per cercare di calmarli. Anche Oriali, su invito di Conte, si è precipitato sotto i sostenitori partenopei con l’obiettivi di riportare la calma. Dall’altra parte ha fatto lo stesso Deiola, capitano dei rossoblu.
Sul tema è intervenuta anche la moglie di Gianluca Gaetano, centrocampista napoletano e cresciuto nel Napoli, trasferitosi al Cagliari in prestito con obbligo di riscatto durante lo scorso calciomercato estivo. Sul proprio profilo Instagram, la compagna del calciatore ha pubblicato una storia in cui sono inquadrati gli spalti dell’Unipol Domus di Cagliari, con un messaggio molto profondo.
“Il calcio dovrebbe essere divertimento, passione, spensieratezza, amore. Non questo, non così. Noi mogli, genitori, parenti non possiamo stare in ansia perché potrebbe succedere qualcosa ai giocatori. Non possiamo vedere la paura negli occhi dei nostri figli. È brutto vivere in un momento la voglia e la felicità di andare allo stadio e un attimo dopo avere l’ansia e il cuore a mille. L’adrenalina di mia figlia che non vedeva l’ora di andare a vedere il suo papà, con “mamma andiamo a casa?”
Ci sta tifare, ci sta preferire una squadra all’altra, ma non così, no. Non dobbiamo amarci tutti ma neanche odiarci così. Una napoletana che vive a Cagliari”.
Un messaggio toccante, specie se si pensano ai centinaia di bambini che erano presenti ieri allo stadio. Episodi che non avvicinano al calcio le nuove generazioni, ma che le allontanano. Bisogna fermare i responsabili, prenderli singolarmente, per evitare altri tristi pomeriggi come quello di ieri.
Articolo modificato 16 Set 2024 - 11:55