Le parole di Juan Jesus non sono per niente piaciute e l’ex capitano del Napoli si è duramente scagliato contro il difensore brasiliano.
Settimana molto difficile per Juan Jesus. Dopo aver trovato la sua auto scassinata di ritorno da una vacanza con la famiglia, il difensore brasiliano aveva pubblicato nella notte tra martedì e mercoledì un video su Instagram denunciando l’accaduto con parole dure e cariche di rabbia:
Sicurezza zero! Dopo quasi un mese di pedinamento, oggi hanno provato a portar via la mia macchina. Che brutta sensazione. Fate vomitare! Quello che è accaduto stanotte è soltanto la ciliegina sulla torta. Nell’arco di un mese ho trovato nella macchina cinque AirTag utili alla mia geolocalizzazione. Il fatto che questi delinquenti sappiano dove vivo non mi porta serenità. Purtroppo in una città così bella non mi sentirò mai più al sicuro. So che i beni materiali sono di secondaria importanza, ma sapere che un estraneo ha violato una cosa mia personale mi fa veramente schifo.
Uno sfogo che non è stato accettato da tutti. Nonostante si trattassero di parole dette in un momento di giustificato nervosismo, queste non hanno reso felicissimi gli altri cittadini onesti che hanno visto una generalizzazione inaspettata da parte di un personaggio pubblico come Juan Jesus. Sulla vicenda è intervenuto anche un ex capitano del Napoli, Beppe Bruscolotti, che ha duramente attaccato il centrale brasiliano.
Napoli, Bruscolotti duro contro Juan Jesus: “Non ci sentivamo sicuri quando giocava”
Le parole di Juan Jesus a seguito del furto Beppe Bruscolotti, ex capitano del Napoli che ha indossato la maglia azzurra dal 1972 al 1988, ha commentato ai microfoni di Canale 21 il tentativo di furto subito da Juan Jesus e il suo sfogo sui social considerato assolutamente inopportuno:
Pure noi non ci sentivamo sicuri quando giocava Juan Jesus. Vi dava senso di sicurezza quando era in campo? Nelle altre città dove c’è criminalità che bisogna dire allora? Parliamo di Milano, per esempio.
Negli scorsi giorni Juan Jesus ci ha comunque tenuto a fare una precisazione, cercando di far capire come si trattasse solamente di un momento di sfogo e di quanto sia legato al popolo napoletano attraverso un altro messaggio su Instagram:
Ogni mattina mi sveglio davanti a una vista mozzafiato, un ricordo costante della bellezza di questa città. Ci sono cose che mi hanno ferito, ma non verso i napoletani o la mia squadra. Il mio sfogo è stato quello di un uomo che ha tatuato il 3º scudetto del Napoli sulla pelle, che cresce qui i suoi figli e crede ancora in questo progetto, sostenuto dalla meravigliosa gente di Napoli che mi ha accolto.