Il giorno dopo Empoli – Napoli, continua a far discutere l’episodio del calcio di rigore per il fallo su Matteo Politano, poi trasformato da Khvicha Kvaratskhelia.
Missione difesa del primo posto riuscita: il Napoli si sporca le mani e, seppur con qualche difficoltà – merito soprattutto dei padroni di casa, più che per demeriti dei partenopei -, riesce a portare a casa i tre punti nella sfida contro l’Empoli. Il lunch match dell’ottava giornata del campionato di Serie A regala nuove certezze a tutto l’ambiente, che ora è tornato a sognare dopo una stagione, quella passata, molto complicata. Ci sono pochi dubbi sul fatto che ci sia ancora da migliorare, in attesa magari di un Romelu Lukaku più in forma e non solo, ma i segnali in questa prima parte di campionato sono sicuramente incoraggianti.
Il giorno dopo la sfida tra l’Empoli e il Napoli, però, è ancora caratterizzato dalle polemiche dettate dalla decisione del direttore di gara di concedere il calcio di rigore sul contratto tra Politano e Anjorin, poi trasformato da Khvicha Kvaratskhelia. Da molti, tale episodio viene definito come un “rigorino”, sottolineando come il contatto – secondo il punto di vista degli stessi – non fosse da rigore. L’ex calciatore del Napoli, oggi opinionista, Ciro Ferrara ha commentato l’accaduto, svelato quello che può essere il gesto che potrebbe mettere tutti d’accordo e che dimostrerebbe l’esistenza di un contatto punibile con il calcio di rigore.
L’ex difensore Ciro Ferrara, ai microfoni di DAZN, si è espresso in merito all’episodio da rigore sul contatto tra Politano e Anjorin, nel corso della sfida tra l’Empoli e il Napoli.
Di seguito, quanto dichiarato dall’opinionista a tal proposito:
“L’arbitro valuta l’intensità in campo. Vi faccio notare però che Anjorin alza le mani subito ma poi non protesta! Se tu sei convinto che non c’è stato contrasto protesti…”.
La mancata protesta di Anjorin sembra dunque dare ragione sia al Napoli che al direttore di gara, nonostante la polemica non accenna affatto a placarsi. Resta, in ogni caso, il segnale lanciato dagli uomini di Antonio Conte a tutto il campionato: d’altronde, riuscire a portarsi a casa il risultato, malgrado una prestazione tra quelle meno esaltanti, è una dimostrazione di grande solidità e di cinismo, fattori in primo piano per vincere anche le cosiddette partite sporche.
Articolo modificato 21 Ott 2024 - 13:08