Conte e lo Scudetto: “Non ci nascondiamo, ma l’obiettivo è un altro. I miracoli accadono una volta sola”

Antonio Conte ai microfoni di DAZN non si nasconde e risponde alle provocazioni sulla vittoria dello Scudetto del Napoli, che resta primo in classifica

Il Napoli vince e conquista altri tre punti, grazie al successo a San Siro contro il Milan. Le reti di Lukaku e Kvaratskhelia permettono agli Azzurri di allungare in classifica e aspettare i risultati degli avversari con una certa serenità. Le domande post-gara non possono che riguardare obiettivi e sogno Scudetto, ma Antonio Conte non si nasconde.

Infatti, alla provocazione della conduttrice Giorgia Rossi sulla possibilità di accostare il Napoli allo Scudetto, l’allenatore non si tira indietro: “Nessuno fa gioco del nascondino, non si nasconde nessuno. Quello che stiamo facendo quest’anno, dopo 10 giornate, è inaspettato ed incredibile. Restiamo molto umili e con i piedi per terra. Non si tratta di nascondersi. Ho le spalle larghe, le responsabilità me le hanno sempre date a prescindere. Ho un nome e una carriera che dimostrano che qualcosa ho fatto. Voi pensate che ci nascondiamo? Non è così. Ogni club sa benissimo qual è l’obiettivo. Vogliamo tornare in Europa, perché dopo 14 anni di fila non giochiamo le coppe. Se poi riusciamo ad entrare dalla porta principale, tanto di guadagnato. Ma cinque-sei squadre hanno la stessa idea. Noi partiamo di rincorsa, perché noi avevamo 41 punti in meno rispetto alla prima in classifica. Vogliamo che i nostri tifosi sognino, ma Napoli è un ambiente caldo e va dato equilibrio”.

Qual è l’aspetto che rende più orgoglioso Conte: “Quello che mi rende più orgoglioso è che nel giro di quattro mesi siamo riusciti a creare un gruppo unito e solido. Pensiamo con il noi e non con l’io. E’ uno dei migliori gruppi in carriera. Quando c’è unità di intenti e vedono lo stesso obiettivo, si percepisce in tutto l’ambiente. Quello che abbiamo creato a Castel Volturno, dal giardiniere al fisioterapista e i magazzinieri…respiro aria pulita e bella. Respiro la passione e l’entusiasmo. Quando mi capita di trovare queste situazioni, la vivo con passione. Anche soffrendo. Ogni pre-partita ho l’ansia di preparare la gara. Questa gara l’abbiamo preparata con un solo allenamento, perché avevamo giocato sabato. E ringrazio tutte le persone che stresso continuamente. La passione che ha Napoli sinceramente è una responsabilità. Non vorrei mai non vincere, perché vorrei vivere bene la settimana. La piazza è umorale. Dico ai nostri tifosi, è giusto che sogniate, ma al tempo stesso dobbiamo essere preparati al momento in cui ci sarà qualche battuta d’arresto. C’è grande volontà di rendere orgogliosi i tifosi napoletani e credo che se ne siano accorti dai giocatori che sono entrati a gara in corso. I giocatori credono a quello che facciamo”.

Sulle aspettative personali e sugli obiettivi: “Capisco che c’è grande aspettativa, ma se poi vai in un posto…Al Tottenham abbiamo fatto bene. Io sono andato via per una scelta mia. Ho fatto la differenza anche lì. Se mi chiedono i miracoli grandi…Io posso dare un’accelerata e portare la squadra a fare il massimo. E lì ho fatto il massimo, non per forza significa vincere. Una vittoria a Napoli significherebbe qualcosa di incredibile. Ci siamo dati tempo 3 anni. Stiamo ricostruendo qualcosa per cui c’è bisogno di tempo. I miracoli possono accadere una volta. Sono convinto che sarà un anno duro, riuscissimo a centrare già l’obiettivo prefissato, significa che abbiamo fatto bene perché qualche altra squadra l’abbiamo lasciata fuori”.

Il rapporto con Lukaku: “Romelu ha dimostrato di volere il Napoli. Ha aspettato tanto tempo prima di firmare il contratto. Sia quelli che sono rimasti, sia i calciatori arrivati quest’anno, hanno creato un gruppo fantastico. Posso chiedere di tutto a loro”.

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