Paolo Sorrentino ha rilasciato una lunga intervista in cui ha parlato del suo Napoli e ha svelato quale delle squadre di Serie A teme maggiormente per lo scudetto
Da più di una settimana è uscito nelle sale Parthenope, il nuovo film di Paolo Sorrentino, che racconta una versione ancora diversa della città di Napoli. Dopo l’Oscar con la Grande Bellezza, il noto regista partenopeo è tornato nelle sale con un’altra pellicola che farà a lungo parlare. Per Sorrentino, Napoli, è “La città dove sono nato e cresciuti, ho avuto i figli e abitato per 37 anni. E’ un po’ tutto, come mamma e papà”.
Ha rivelato questo alla Gazzetta dello Sport nella lunga intervista pubblicata oggi sulle colonne del quotidiano. Poi ha aggiunto: “E’ il luogo che ti ha determinato, formato, fatto diventare quello che sei. Ci torno molto per lavoro, non per scelta. Ho come l’impressione che quando si torna in posti così importanti, si viva una strana connessione di estraniamento”.
Il regista ha poi iniziato a parlare del Napoli, con un messaggio immediato su Aurelio De Laurentiis: “E’ un imprenditore capace”. Subito dopo, un commento anche su Kvaratskhelia e un ipotetico pensiero di Maradona sul georgiano: “Ne parlerebbe bene, gli assomiglia. Vagamente…”
Paolo Sorrentino ha quindi detto la sua su Antonio Conte e su come sia riuscito a conquistare in così poco tempo una città come Napoli:
“La ragione è proprio questa. Mi sembra un uomo molto serio: non fa proclami, non va in scena. Nel calcio e nella politica, si va troppo in scena e si diventa poco credibili. Lui non ci va. Se dice una cosa è perché la pensa davvero, non perché deve provocare, alludere o far ridere. Questa serietà, in un mondo dove molti giocano a chi la spara più grossa, diventa determinante. Non è recitante, non finge. E questo suo modo di essere viene apprezzato e rispettato. È anti-cinematografico e per noi è una risorsa: non a caso siamo primi in classifica”.
Il noto regista ha quindi svelato quale squadra teme maggiormente per la corsa allo scudetto
“Io temo sempre e solo la Juventus. E’ sempre la più pericolosa, anche quando è a metà classifica. Non si sa come, ma poi riesce a risalire”.
Infine un commento anche sul passato, coinvolgendo Spalletti e Sarri:
“Conte come Parthenope? Dietro l’atteggiamento serio e sbrigativo Conte nasconde una dimensione sentimentale molto forte. Quindi in questo senso c’è un’attinenza con il film. Però il Napoli legato alla “Grande Bellezza” lo riporterei più a Sarri che a Spalletti. Senza vincere lo scudetto ha fatto vedere cose incredibili”.