Lukaku tornerà a San Siro e servirà la sua miglior versione per affrontare l’Inter: un ex nerazzurro è stato durissimo nel giudizio sul belga
Si avvicina a grandi passi la partita di domenica sera tra Inter e Napoli. Gli azzurri torneranno a San Siro dopo meno di due settimane, nella speranza di fare di nuovo bottino pieno come era stato in occasione della sfida al Milan. La vittoria contro i nerazzurri nel loro stadio, in campionato, manca però da addirittura 7 anni, mentre l’ultimo successo in assoluto è arrivato in Coppa Italia poche stagioni più tardi, quando Antonio Conte era sull’altra panchina.
Non solo il tecnico leccese, anche Romelu Lukaku sarà uno dei grandi ex della partita. Il belga ritroverà il suo vecchio amico Lautaro Martinez, con cui ha condiviso una stagione magica, quella dello scudetto, e altre annate indimenticabili. Ormai le loro strade si sono separate, con l’argentino che ha ritrovato in Thuram un partner d’attacco e con Big Rom che ora al suo fianco ha Kvaratskhelia.
A proposito di Lukaku, al Mattino è intervenuto Marco Materazzi. Il grande ex centrale dell’Inter, campione del mondo con l’Italia nel 2006, ha detto la sua in vista del big match di domenica, soffermandosi proprio sul centravanti del Napoli. Il suo è stato un giudizio durissimo, ma anche vero. Una cruda realtà, che potrebbe essere confermata o smentita a San Siro.
“Il Napoli avrebbe e avrà bisogno del miglior Lukaku. Ma Romelu non ha ancora dimostrato che Conte ha fatto bene a insistere così tanto per averlo. Lukaku fonda buona parte del suo rendimento sulla forza fisica, sulla prestanza per far salire la squadra. È comunque un giocatore che al top è in grado di segnare tanto, anche se magari non sempre nelle partite più importanti”.
Un giudizio pungente, che ha dato poco spazio all’interpretazione e che speriamo sproni il centravanti azzurro a fare di più già domenica. Materazzi si è poi concentrato più in generale sulla stagione del Napoli e sulla sua rosa:
“Mi aspettavo questa incidenza dal punto di vista motivazionale e la capacità di far dimenticare in fretta la stagione scorsa: perché Conte è questo. Ma forse non mi aspettavo che in due mesi riuscisse a raggiungere questi risultati. Sulla metamorfosi mentale non avevo dubbi: Conte è un allenatore totalizzante, sa essere solo così. Se vuoi lavorare con lui, puoi farlo soltanto in questo modo”.
Infine anche un commento su McTominay:
“Lo adoro. Ogni volta che lo vedo giocare, mi chiedo come il Manchester United abbia potuto lasciarlo andare. È un giocatore completo. Lo vedi difendere con determinazione e, in un attimo, si trova dall’altra parte del campo pronto a tirare in porta. Contro l’Atalanta è stato l’unico a cercare di scuotere un po’ il Napoli. Se avesse segnato invece di colpire il palo, la partita sarebbe potuta prendere una piega diversa”