Lukaku%2C+inizio+altalenante+col+Napoli+ma+non+%C3%A8+il+peggiore%3A+il+confronto+col+passato+sorprende
spazionapoliit
/2024/11/17/lukaku-inizio-altalenante-col-napoli-ma-non-e-il-peggiore-il-confronto-col-passato-sorprende/amp/
Copertina Calcio Napoli

Lukaku, inizio altalenante col Napoli ma non è il peggiore: il confronto col passato sorprende

Romelu Lukaku è partito con numeri altalenanti al Napoli, ma il suo inizio non è il peggiore: il confronto con gli attaccanti del passato 

Le discussioni intorno a Romelu Lukaku sono numerosissime da quando è approdato al Napoli. Sicuramente il centravanti belga non è stato il prototipo di acquisto più classico di Aurelio De Laurentiis negli ultimi 15 anni. Soprattutto parlando di centravanti, il patron azzurro ha quasi sempre puntato su nomi molto più giovani, in rampa di lancio e, in alcuni casi, anche non così noti.

Dopo i primi anni di Serie A con Zalayeta e Denis, nella stagione 2010/2011 è stato Edinson Cavani a guidare l’attacco partenopeo e da quel momento si sono susseguiti una serie di giocatori di altissimo livello. Gonzalo Higuain è forse quello di maggior rilievo anche internazionale, poi è toccato a Milik, che non ha avuto fortuna e dunque ecco l’invenzione Mertens, diventata storia. Passando poi per Victor Osimhen, trascinatore nello storico Scudetto. Fino ad arrivare, appunto, a Romelu Lukaku.

Lukaku, il confronto col passato: i numeri sono dalla sua parte

Fare un confronto con alcuni di questi calciatori citati è sicuramente ingeneroso, ma soprattutto per il ricordo finale che si ha di ognuno di loro. Non tutti, però, ricordano come hanno iniziato i centravanti nella loro primissima esperienza azzurra. Più precisamente, abbiamo analizzato le prime 11 partite giocate col Napoli di ognuno di loro, le stesse disputate fin qui da Lukaku.

Sia chiaro, ognuno di questi attaccanti ha una storia diversa. Molti di questi sono arrivati ben più giovani di Lukaku e questo è sicuramente un fattore da tenere in considerazione. Non tutti, però, hanno fatto meglio di Big Rom, anzi, Il dato sorprenderà molti di voi. Partiamo dunque con Edinson Cavani, arrivato dal Palermo con la speranza che potesse sbocciare definitivamente il suo talento in azzurro.

Detto-fatto: nessuno ha avuto l’impatto del Matador col Napoli. Nelle prime 11 partite disputate, Cavani realizzò 9 gol e mise a referto 1 assist. Da quel momento in poi, non c’è stato un attaccante passato nell’era De Laurentiis che sia riuscito a segnare così tante reti nelle primissime partite con la nuova squadra. Anche per questo, è ancora oggi uno degli attaccanti più amati dai tifosi.

Si è poi passati ad Higuain, che nelle prime 11 gare mise a referto 6 gol e 4 assist. Si posiziona al secondo posto di questo elenco, anche lui, come Cavani, con 10 “bonus” complessivi nelle prime 11. Impatto straordinario anche per il Pipita, ritenuto da molti il centravanti più completo che abbia mai indossato la maglia del Napoli.

Una menzione d’onore la facciamo ad Arkadiusz Milik, estremamente sfortunato nella sua avventura partenopea. Riesce a toccare quota 11 partite solamente a febbraio, a causa dell’infortunio al legamento crociato. Realizza comunque 4 gol e 1 assist nelle prime 11 e non è neanche il peggiore di questo elenco. Il suo k.o. fa sbocciare Dries Mertens, ma ci vorrà tempo prima di vedere il belga trasformarsi in “Ciro” e nel miglior marcatore della storia del Napoli. Da esterno, riserva di Insigne, le sue prime 11 partite vengono arricchite da 1 gol e 4 assist. Un totale di 5 “bonus” che lo fanno stare al pari del polacco.

Chi ha fatto peggio nelle prime 11 partite con la maglia del Napoli è Victor Osimhen. L’attaccante dello scudetto, anche lui per via di un infortunio e poi del Covid, non ebbe un inizio facile in azzurro. Appena 2 gol e 1 assist, che lo portano a sole tre partecipazioni attive in quel numero di sfide giocate. Il tempo, poi, lo ha inserito per sempre nella storia azzurra.

E Lukaku? Come sappiamo, Big Rom ha segnato 4 gol e fornito 5 assist nelle prime 11 partite in maglia Napoli, per un totale di 9 “bonus” complessivi. Il che, può sembrare incredibile a molti, lo posiziona al terzo posto in questo elenco. Le prestazioni del belga dovranno migliorare e questo è certo, ma il suo impatto non è stato affatto insufficiente. Sarà poi il prosieguo della storia a raccontarci quanto avrà lasciato di sé in maglia Napoli rispetto ai suoi predecessori. Un’impresa non facile.

Share
Scritto da
Claudio Mancini