Giacomo Raspadori ha parlato in modo schietto e sincero verso Conte a causa di ciò che sta accadendo in questa stagione.
Luciano Spalletti è stato una delle chiavi principali per riportare lo scudetto a Napoli, diventando un’arma decisiva nella stagione del trionfo. La scorsa annata, invece, è stata deludente per l’intero team partenopeo, chiusa con un modesto decimo posto e l’assenza dalle competizioni europee.
Quest’anno, però, Giacomo Raspadori fatica a trovare spazio. Nonostante sia un pilastro della Nazionale guidata proprio da Spalletti, in maglia azzurra il suo minutaggio è rimasto limitato. Sembra non riuscire a integrarsi pienamente nei rigidi schemi di Antonio Conte, tanto che già si vocifera di una possibile cessione nel mercato di gennaio. Lo stesso attaccante ex Sassuolo in un’intervista a ‘Vivo Azzurro Tv’ ha mostrato tutto il suo malumore.
L’attaccante della Nazionale ha parlato del poco spazio concessogli da Antonio Conte ed ha mostrato il suo dispiacere poiché si considera nel pieno della carriera: “A 24 anni non mi considero più un giovane, anche se per tanti può essere così. Sono molto ambizioso, ho diversi obiettivi”.
L’attaccante ha poi continuato il suo intervento: “In questo momento della carriera vorrei completare la mia maturazione cercando di trovare spazio e continuità, di avere un minutante che possa farmi esprimere al meglio. Sono convinto delle mie qualità e di avere tanto ancora da dimostrare”. Queste le sue parole che sanno tanto di un messaggio ad Antonio Conte affinché possa regalargli più spazio.
L’ex Sassuolo ha poi ricordato la prima chiamata in Nazionale: “Stavo cenando con la mia famiglia quando è arrivata la convocazione, e l’emozione è stata davvero intensa. In quel momento non ho subito realizzato l’importanza della cosa. Quando poi ho saputo che avrei fatto parte della lista dei 26, non riuscivo a capire pienamente cosa stessi per vivere. Vincere un Europeo in quel modo straordinario è stato incredibile, e mi sento fortunato ad aver preso parte a un’esperienza così unica. È un ricordo che porterò con me per tutta la vita.”
Poi ha messo in risalto il suo rapporto con Spalletti: “Con il mister ho un rapporto davvero speciale, e sono stato fortunato ad averlo avuto a Napoli. Mi stima molto, e questo lo dimostra il fatto che, da quando è arrivato, sono sempre stato convocato, anche nei periodi in cui giocavo meno. Non è una cosa scontata, considerando quanti calciatori di talento ci sono. Gli sono grato per questo.”
Giacomo Raspadori racconta che la sua passione per il calcio è nata da piccolo: “Già a un anno e mezzo, la palla dominava le mie giornate. In un torneo giovanile attirai l’attenzione del Sassuolo, che mi portò ad iniziare un percorso calcistico con mio fratello. Nonostante la distanza tra Bologna e Sassuolo, la mia famiglia si alternava per portarmi agli allenamenti. Enrico, mio fratello, era un modello da imitare, tutta la mia determinazione deriva proprio da lui”.
Infine, gli studi: “La mia famiglia non ha mi ha mai imposto obblighi. Ho sempre pensato che potesse essere qualcosa in più nel mio percorso. Spero che la mia carriera duri tanto, ma non è un mestiere che va lungo: c’è bisogno di pensare al dopo. Studio scienze motorie, sono a metà percorsa. Sono diventato papà e questa cosa mi ha un pò rallentato, ma riprenderò con i ritmi di prima”.
Articolo modificato 27 Nov 2024 - 12:28