Marco Rossi, commissario tecnico dell’Ungheria, ha parlato ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli, dando la sua lettura sul lavoro di Conte in azzurro.
Il Napoli continua a vincere, e lo fa con grande compattezza e cinismo, sfruttando le occasioni a disposizione e mettendo in campo un’organizzazione che al momento sta soddisfacendo sotto il punto di vista dei risultati. Antonio Conte ha saputo rimettere in piedi una squadra che lo scorso anno ha avuto non pochi problemi, e questo è un aspetto che sta addirittura stupendo.
Si, perché il Napoli è primo in classifica e pochi si sarebbero aspettati un avvio così importante. Gli azzurri non hanno le coppe, aspetto sul quale spesso ci si sofferma quando si parla del rendimento in termini fisici e mentali, ma poi c’è l’organizzazione e la struttura tattica, sotto questo punto di vista Conte sta avendo ragione e i risultati lo dimostrato.
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Come detto, ad oggi i tifosi non possono vantare un calcio propositivo come quello di Luciano Spalletti, ma anche sotto questo punto di vista il Napoli sta crescendo, e ne frattempo sta portando a casa punti e sempre più certezze.
Marco Rossi, il CT dell’Ungheria, ha parlato ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli, soffermandosi proprio sull’avventura degli azzurri e su quello che sta facendo Conte all’ombra del Vesuvio:
“La stagione del Napoli sembrava potesse essere interlocutoria, sembrava che il Napoli dovesse solo riacquistare credibilità dopo l’anno passato ed insediarsi nelle posizioni Champions”.
Il commissario tecnico della nazionale ungherese si è soffermato proprio sulla figura di Antonio Conte, il gioco proposto dall’allenatore del Napoli e quello che i tifosi si dovranno aspettare da lui da qui al futuro:
“Ora sta sorprendendo tutti, ma non è un caso, la squadra ha dimostrato di essere solida e compatta e di subire pochi goal. Se si vuol vedere calcio champagne allora è un altro discorso. Conte è un allenatore che fa un calcio verticale, molta difesa e ripartenze, poi quando ha la palla la sa gestire”.
Rossi ha spiegato chiaramente quanto il percorso degli azzurri sotto la guida di Conte sia assolutamente coerente con quello che è lo stile ormai conclamato di un tecnico che bada al risultato e meno alla forma. Il resto è storia.
Articolo modificato 3 Dic 2024 - 13:04