Luigi e la dedica a Meret nella tesi di laurea: “Mi ha insegnato a non mollare” – Esclusiva

Ultimissime Napoli – L’intervista esclusiva a Luigi, il giovane che ha dedicato la sua tesi di laurea ad Alex Meret: le dichiarazioni sono emozionanti 

Tra le ultimissime Napoli più belle di queste ore, c’è sicuramente la storia di Luigi. Ha 22 anni, si è appena laureato in Lettere Moderne. La Tesi è su Il Cavaliere Inesistente di Italo Calvino e ha deciso di dedicarla a tutte quelle persone che in questo viaggio e percorso universitario lo hanno aiutato a non mollare.

Oltre alla sua famiglia ha inserito Alex Meret come esempio di “testa bassa, andare avanti e lavorare”. Un gesto fatto con il cuore, da parte di un giovanissimo che ha superato tutti gli ostacoli per riuscire a laurearsi. Un po’ come il portiere del Napoli, che nonostante le difficoltà, due anni fa si riuscì a laureare campione d’Italia. Per SpazioNapoli.it, il nostro Stefano Cori ha intervistato proprio Luigi, che ci ha raccontato il perché di questa scelta e anche la sua storia.

Tesi di laurea dedicata a Meret: Luigi ci racconta la sua storia

La scelta di inserire Meret nelle dediche ci ha incuriosito molto. Il portiere è spesso tra i più criticati dai tifosi azzurri

“Purtroppo me ne rendo conto, però il gusto è personale. Che alle persone possa non piacere un giocatore ci sta, il gusto è appunto inopinabile. Mi dispiace quando le critiche sfociano nel personale. Umanamente Meret si è sempre dimostrato umile e dedito a lavoro. Abbiamo un ottimo portiere, con i suoi limiti. Quando però gioca tranquillo sfodera ottime prestazioni, come è successo a Cagliari”.

Poi ha proseguito:

“La mia tesi è su ‘Il Cavaliere Inesistente’ di Italo Calvino, tratta temi come la ricerca del proprio posto nel mondo e ho deciso di dedicarla a tutte le persone che mi hanno ispirato in questo percorso universitario. Un periodo complesso in cui è più facile mollare che continuare. Meret è uno di quelli che mi ha insegnato ad andare avanti e lavorare“.

La dedica a Meret nella tesi di laurea
La dedica a Meret nella tesi di laurea (SpazioNapoli.it)

In questi anni hai avuto modo di incontrare Meret? C’è stato un episodio in particolare che ti ha colpito?

“Durante l’amichevole casalinga nell’anno dello Scudetto con la Juve Stabia Meret non fu convocato. Andando allo Stadio, ho l’abbonamento in Curva da 8 anni, ho incontrato Meret in auto che era lì presente nonostante la notizia del passaggio allo Spezia circolasse ormai in maniera insistente. Ebbi modo di salutarlo al volo, mi ha colpito la tranquillità con cui si è rimesso tra i pali in quella stagione, dopo che sembrava già ceduto e dopo che è sfumato il grande colpo Navas. Una cosa tutt’altro che scontata essere lì presente allo Stadio, così come riprendersi il suo posto dopo quanto accaduto in quel periodo, dato che sappiamo che Napoli è una piazza particolare ed è sempre pronta a massacrarti”.

Sei riuscito a far arrivare la dedica ad Alex? Vi siete sentiti personalmente?

Meret mi ha contattato personalmente su Instagram, mi ha ringraziato e abbiamo scambiato due chiacchiere. Sono un ragazzo di provincia, non mi aspettavo tutto questo ‘successo’. Quando ho visto il suo messaggio mi sono particolarmente emozionato”.

Un Romanzo per descrivere questo Napoli di Conte?

“Il romanzo su cui ho fatto la mia tesi che come detto parlare, tra i vari temi, di una ricerca della propria identità. Un cavaliere senza corpo che cerca identità attraverso un viaggio. Questo Napoli di Conte potrebbe mostrarci una strada diversa per raggiungere la vittoria. Un modo nuovo rispetto a quello visto in passato con il 4-3-3 di Sarri e Spalletti. Allo Stadio sento critiche “non proponiamo più calcio” io sono sempre per il fine e non per il modo”.

Il saluto finale a Meret

“Un grande in bocca a lupo ad Alex in generale, la guardia è da tenere sempre alta”.

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