Nuova testimonianza nel processo per la morte di Maradona: ad intervenire sono stavolta i medici legali con nuove rivelazioni.
Il processo per la morte di Maradona sta tenendo con il fiato sospeso tutta l’Argentina. Le udienze hanno man mano fatto emergere dettagli sempre più macabri, a partire dalla foto mostrata dal PM Patricio Ferrari del corpo del “Pibe de Oro”, con una pancia gonfia oltre il normale.
In più, nelle udienza successive si è potuto chiarire lo stato di abbandono in cui versava l’ex campione del Napoli, con le testimonianze degli agenti intervenuti sul posto al momento della morte, affermando l’assenza di qualsiasi attrezzatura medica nonostante le condizioni di salute critiche.
Questo post in breve
Morte Maradona, la testimonianza dei medici legali
Secondo quanto riportato da “Il Mattino“, nella prima udienza di questa settimana, invece, sono intervenuti per testimoniare i medici legali che hanno svolto gli esami sul corpo di Maradona. Essi hanno affermato l’assenza di rilevazioni di alcol e droghe nel suo sangue e nelle sue urine.
A portare alla sua morte, così, sarebbe stati dei gravi problemi di salute: una cirrosi al fegato e una funzione renale alterata, patologie ai polmoni e un cuore dal peso di 503 grammi, il doppio rispetto al normale. Questa condizione viene descritta dai testimoni come quella di un “malato patologico“, con nessuna assunzione di alcol e droghe nei giorni precedenti al decesso.
Cosa aspettarsi dalle prossime udienze sul caso Maradona
Il processo non si ferma qui. Giovedì 3 aprile 2025 è attesa la seconda udienza settimanale, e stavolta a parlare saranno voci vicine al cuore di Diego: l’ultima compagna, Veronica Ojeda, e tre delle sue sorelle, Claudia, Ana e Rita. Cosa diranno? Potrebbero offrire uno spaccato più intimo sulle ultime settimane di vita del “Pibe de Oro”, magari portando alla luce dettagli su come veniva accudito – o trascurato – in quel periodo.
Intanto, il mondo resta in attesa. La morte di Maradona non è solo una perdita per il calcio, ma una ferita aperta per milioni di persone. E questo processo, con i suoi colpi di scena, sembra quasi un tentativo di dare un senso a un addio che ancora oggi appare inspiegabile. Come si suol dire, “il cuore in mano” non basta: servono risposte, e forse queste udienze ce le daranno, un passo alla volta.
Last Updated on 1 Apr 2025 – 22:00 by Felice Leopoldo Luongo