Arrivano ulteriori novità in merito al caso Scommesse, che si è riaperto dopo la recente notizia del presunto coinvolgimento di più di una decina di giocatori di Serie A e non solo.
Un nuovo caso ha sconvolto il calcio italiano: il caos scommesse sembrava ormai alle spalle, ma negli ultimi giorni si è riaperto un filone che potrebbe nuovamente sconvolgere il mondo del pallone. In particolare, sarebbero dodici i giocatori indagati per scommesse illegali: e se da una parte c’è la smentita di alcuni di essi, come Angel Di Maria e Leandro Paredes, dall’altra continuano a uscire nuove rivelazioni che scioccano tutti gli appassionati.
Fanno nettamente discutere le ultime notizie fatte trapelare dall’edizione odierna de La Repubblica: una vera e propria bomba a orologeria che rischia di mettere nei guai chi oggi è indagato. In prima linea, ci sarebbe Nicolò Fagioli, centrocampista di proprietà della Juventus ma in prestito alla Fiorentina: ed è proprio su di lui che si concentra il quotidiano, svelando delle intercettazioni che sono tremende per tutti coloro che amano il calcio.
Serie A, le intercettazioni con Fagioli protagonista sono incredibili
Lasciano sconvolti tutti gli appassionati i virgolettati, pesantissimi, riportati dall’edizione odierna de La Repubblica, con Nicolò Fagioli divenuto vittima di un vero e proprio sistema criminale.

Questo quanto si legge dalla medesima fonte in merito ai personaggi tirati in ballo a tal riguardo:
“C’è Nelly, l’esattore senza nome perché fa paura anche soltanto a pronunciarlo. ‘Fagioli, quanto è vero, lo giuro sui miei bambini che mercoledì se non ho i miei soldi vengo a Torino e te faccio smettere di giocare’.
C’è Ludwig, l’amico trapper, che come ormai è tradizione in queste inchieste di calcio e malavita, fa da tramite. E minaccia: ‘Non fare il furbo: c’ho gli screen che te giochi i falli laterali’.
C’è Marco Giordano, il figlio di Bruno, l’ex centravanti della Lazio, oggi procuratore, che si muove e prova a fare da intermediario. ‘Mio fratello è stato con un nostro amico che è molto, molto pesante, parliamo proprio di romanzo criminale… e ora gli dirà di darsi una grossa calmata, quindi, perlomeno qui su Roma stai tranquillo, che tra mio cugino e questo amico, a Roma non si muove una foglia senza di loro’.
E poi c’è lui, l’attore principale di questo romanzo criminale: Nicolò Fagioli, talentuoso centrocampista ex Juve oggi alla Fiorentina, che da malato di scommesse si è trovato al centro di questo triste spettacolo. In cui una banda di criminali ha trasformato un pezzo di serie A in una sala bingo: ritrovo di ludopatici, con tanto di buttadentro stipendiati a provvigione (vedi Fagioli, appunto) e allibratori senza scrupoli, pronti a prestare soldi a strozzo. Gli unici a vincere sempre”.
Un giro d’affari, illecito, che a quanto pare farebbe spaventare anche i portafogli di calciatori di Serie A.
“Non la guadagno nemmeno in un anno (una cifra di questo tipo, ndr)”, “so che questo è il vostro lavoro ma mi dovete dare il tempo di rientrare”, scriveva Fagioli in mesi che, a credere alle chat trovate nel suo telefono, per lui sono stati difficilissimi. “Ho l’ansia della partita, ma come faccio…”, scriveva agli esattori romani che lo minacciavano fisicamente se non avesse pagato.

Le parole usate nei confronti del centrocampista sono pesantissime:
“Hai rotto il ca**o”. “Ma pensi che ce possiamo fare prendere per il c**o da te?”. Fagioli ha un fido da un milione. E non rientra. I romani vanno da Ludwig. Che si preoccupa. Fagioli manda un messaggio per dire che “Ludovico (vero nome del trapper) non c’entra nulla. Voi fate il vostro lavoro. Io rientrerò”. Ma quelli vogliono i soldi. E i soldi non arrivano. Ludwig minaccia Fagioli facendo riferimento a screenshot nei quali Fagioli ammetterebbe di giocare sui ‘falli laterali’ con un altro nickname. La procura non li ha mai trovati altrimenti la squalifica sportiva non sarebbe stata di soli 7 mesi”.
Per cercare di risolvere la situazione, Fagioli (che ha temuto anche per la sua incolumità) ha cercato di cambiare anche procuratore e di rivendere i suoi diritti d’immagine, anche per il futuro.
Poi si rivolge al figlio di Bruno Giordano, Marco. Che lo tranquillizza, sostenendo di essersi mosso con altri malavitosi romani per evitare che gli diano fastidio. Fagioli è disperato e gli scrive un messaggio che è la sintesi, triste, di questa storia:
“Ciao Marco. Riguardo a quella situazione purtroppo ti devo dire che veramente non riesco più a resistere. Ho fatto danni ma non so più gestirla oggi mi hanno parlato alla Juve dicendomi se avevo qualche problema perché stanno capendo che ho qualcosa e che gli è arrivata voce del gioco e perché non mi vedono più presente con la testa al campo e alle partite… ora domani non giocherò e se continua a così starò sempre in panchina ma perché è vero non riesco più ad andare al campo felice… Perché la realtà è che ho minacce e tutto e non ho più tempo né scuse né niente. E se scoppia la bomba io sono rovinato a vita. Anche la Juve mi hadetto oggi così. La notte sono triste e al campo non vado più volentieri… Puoi parlare con i capi per capire se possono aiutarmi o no? Perché è un problema più grande di me”.