La bocciatura è certa, a questo punto: il Napoli 2 non regge l’impatto con l’Europa. Se c’è ancora qualche possibilità di qualificazione al turno successivo lo si deve soltanto agli svedesi dell’Aik che hanno fermato Il Psv. Ovviamente, Mazzarri ed i suoi dovranno vincerle tutte le altre tre gare che restano da giocare per avere la certezza di andare avanti. Ieri sera, s’è avuta la conferma che senza i titolari questa squadra è ben poca roba, una reazione più decisa la si è vista soltanto con l’ingresso in campo di Cavani. Un minuto e quindici secondi e la storia di questa partita in parte è già scritta.
La questione è la solita, è quella delle palle inattive, dove la difesa napoletana, che ci siano i titolari o le riserve, mostra ancora una volta tutte le sue carenze. Il gol di Fedetskiy è un concentrato di assurdità, a partire dalla mancata uscita di Rosati al goffo intervento di Fernandez e Dossena che permette all’esterno avversario di spingere in rete la punizione calciata da Rotan. Dalla panchina, si alza Mazzarri che allarga le braccia sconcertato: il problema è diventato cronico, adesso. Determinazione zero. Il Napoli 2 è già in ginocchio, dunque, ancor prima di capire chi è l’avversario che ha difronte e come poterlo redimere.
D’altra parte, se l’allenatore ha deciso di affidarsi alle riserve in Europa League, è lecito che ci si debba aspettare anche la sconfitta, così com’era avvenuto ad Eindhoven, ad inizio mese. Ha poco spessore il collettivo napoletano, manca in qualità, a centrocampo, mentre in difesa Gamberini, Fernandez e Aronica fanno fatica contro gli attaccanti del Dnipro. Mazzarri tiene fuori il giovane El Kaddouri e poco prima dell’inizio della gara perde anche Behrami che avrebbe fatto parte dei titolari. Dentro, quindi, Zuniga nell’insolito ruolo di interno sinistro, mentre Donadel e Dzemaili rappresentano un ostacolo leggero per Rotan e Giuliano che lì mezzo spadroneggiano. Dalle parti di Lastuvka è un’impresa arrivarci. Non c’è Cavani e nemmeno Pandev, perché l’Europa tocca ai due giovanotti di belle speranze. E nel frattempo che uno dei due dia segnali di risveglio, Strinic sfiora il palo con un diagonale da fuori area. Poca consistenza. Del Napoli non c’è traccia oltre la propria metà campo.
Di tanto in tanto, ci provano Donadel e Aronica ad avviare le ripartenze, ma Vargas e Insigne vengono sopraffatti dalla maggiore fisicità dei difensori avversari. Una condizione che costringerà Mazzarri ad inserire Pandev e Cavani in avvio di ripresa richiamando in panchina il deludente attaccante cileno. Il Dnipro non ha individualità importanti, ma sul piano del ritmo non risparmia energie. La spinta sulle fasce di Matheus e Fedetskiy mette in crisi Mesto e Dossena che hanno il passo meno veloce. Poco prima del raddoppio degli ucraini, Insigne trova il gol che gli viene annullato per un fuorigioco di Dossena. E sul finire del tempo, arriva la rete di Matheus che approfitta di un’uscita a vuoto di Rosati e dell’incertezza di Gamberini per spingere il pallone in porta. Nella ripresa qualcosa cambia, perché c’è Cavani: si procura il rigore e lo trasforma oltre che ad impegnare due volte il portiere avversario.
Fonte: Mimmo Malfitano per la Gazzetta dello Sport