Dallo Steaua all’Aik, è un Matador da zona Cesarini

Tu chiamale se vuoi, coincidenze. E non può essere lui che l’uomo copertina di questo Napoli che vola verso i sedicesimi di finale di Europa League. Edinson Cavani, un gol che vale una sentenza. Così come sentenza era stata due anni fa.

Stadio San Paolo, Napoli – Steaua Bucarest: vincere o salutare l’Europa ritrovata dopo anni di buio. E sempre lui, con un’inzuccata allo scadere, consegnava al Napoli le chiavi per aprire la porta della fase ad eliminazione diretta. Una porta subito richiusa nella serata storta del Madrigal di Villareal.

Così come ieri, nella speranza che quest’anno la porta sarà il Napoli stesso a chiuderla. Un rigore conquistato quando ormai tutti erano proiettati al 5 dicembre ed a quel Napoli – Psv ormai senza più alcun valore. Una freddezza invidiabile, degna del miglior cecchino dell’universo, che consente al Napoli ed a Napoli di gioire e festeggiare anticipatamente un traguardo compromesso fino ad un paio di settimane fa.

Ma Cavani ormai è un abituè del gol allo scadere: solo due settimane fa quella tripletta negli ultimi 10 minuti di Napoli – Dnipro che riconsegnava speranze alla band azzurra. Ed andando ancora più a ritroso, ma sempre rimanendo nel contesto europeo, il gol del 3-3 in quel di Bucarest, dove il Napoli acciuffò, al 96′ grazie ad una zampata del Matador, un pareggio insperato dopo essere andato sotto per 3-0.

E come dimenticare, forse, la prodezza più bella realizzata in maglia azzurra: quello slalom stile Alberto Tomba all’ultimo secondo di Napoli – Lecce, quella stilettata sotto l’incrocio che fece esplodere non solo il San Paolo, ma anche tante televisioni.

Insomma, il Matador non è solo triplette: è la freddezza fatta persona nel momento in cui tutto sembra perso. Quando ormai tutti alzano la testa per guardare avanti, è lui l’ultimo ad arrendersi. E spesso, dal suo cilindro stracolmo di prodezze, tira fuori sorprese azzurre.

Christian Sorrentino

 

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