Il 2012 del Napoli è stato ricco di momenti importanti e indimenticabili, partendo dal ritorno nell’Europa che conta fino ad arrivare alla straordinaria notte dell’Olimpico con il trionfo in Coppa Italia. Ma a costellare l’annata degli azzurri troviamo anche momenti che i tifosi vorrebbero cancellare dalla loro memoria. Ne vogliamo ricordare, insieme a voi, tre partendo dal terzo classificato, che è anche quello più recente.
Martedì 18 dicembre arriva la notizia che tutti aspettavano e temevano: la Commissione disciplinare infligge una penalizzazione di due punti alla SSC Napoli e squalifica per sei mesi Paolo Cannavaro e Gianluca Grava per il Caso Gianello. La Commissione giustifica i due punti di penalizzazione richiamando alcuni casi analoghi dove alle società era stata applicata la stessa pena. Ai due calciatori azzurri la pena viene ridotta da nove a sei mesi per “omessa denuncia”. La notizia sveglia la città, e i diretti interessati, lasciando tanta rabbia in corpo per quella che tutti chiamano “ingiustizia” sportiva. Il Napoli vede superarsi in classifica da Lazio e Fiorentina, anche in considerazione della sconfitta casalinga subita dal Bologna la domenica precedente, mentre Cannavaro e Grava devono salutare i compagni di squadra a cui non potranno dare il loro apporto in campo. I due giocatori azzurri raggiungono il centro sportivo di Castelvolturno dove vengono travolti dall’affetto dei tifosi, da quello dello staff tecnico e dal resto della squadra. Capitan Cannavaro consegna la sua fascia nelle mani esperte di Marek Hamsik, uno slovacco diventato “scugnizzo”. All’interno dello spogliatoio il gruppo stringe un patto d’acciaio promettendo ai due compagni di squadra di dare il massimo in campo per far dimenticare la loro assenza. La Società esprime tutta la sua contrarietà attraverso un comunicato sul sito ufficiale affermando che continuerà a lottare fino all’ultimo grado di giudizio affinché vengano tolti i due punti di penalizzazione e cancellata la squalifica ai due giocatori. La Napoli del calcio si stringe intorno a squadra e calciatori e sugli spalti del San Paolo, nella gara di Coppa Italia, spunta uno striscione in cui si chiede di “tenere giù le mani dai napoletani”. Nella stessa gara, al momento del vantaggio del Napoli, Edinson Cavani mostra a tutto lo stadio e alle telecamere una maglietta con sopra scritti i nomi di Cannavaro e Grava e stessa cosa farà Walter Mazzarri. L’affetto verso i due giocatori continuerà anche nei giorni successivi attraverso le varie dichiarazioni dei calciatori azzurri, così come parole di conforto arrivano da Parigi a firma del “Pocho” Lavezzi e da Diego Maradona. Napoli è intorno alla sua squadra e ai suoi capitani.
Una vicenda che lascia l’amaro in bocca per com’è nata e per la punizione inflitta. Un terzo portiere che, messo ai margini della squadra dall’allenatore e dai compagni di squadra, cerca di sondare il terreno per una possibile combine di Sampdoria-Napoli del 16 maggio del 2010 chiedendo un parere a due “senatori” dello spogliatoio che non prendono in considerazione le parole del compagno di squadra. La loro unica colpa è quella di non denunciare la cosa.
Una vicenda che tutti vogliono mettersi alle spalle nel più breve tempo possibile sperando di riavere i punti in classifica e di poter rivedere sul campo di gioco i due azzurri.