Il calcio italiano, tra crisi e future promesse

22022012130628Le cifre quasi mai sono una realtà definitiva, la sola statistica non riesce ad arrivare al cuore di una questione, ma è comunque in grado di fotografare un fenomeno fornendo alcune indicazioni preliminari per conoscere la verità.

Se da una parte i dati parlano chiaro e mettono in evidenza, supportati dalla lista di nomi illustri usciti dai nostri club, che il calcio italiano si sta impoverendo di uomini e risorse, dall’altra, e questo ragionamento non può essere portato avanti solo con il freddo calcolo  ma anche attraverso una qualche capacità deduttiva, le società di serie A e della serie cadetta, gli allenatori, i preparatori atletici e, più in generale, lo staff tecnico d’impronta nostrana dimostrano di  far rendere al massimo i talenti; sono in grado di prendere un giovane e, letteralmente, plasmarlo portandolo al top.

Questo è un fattore altrettanto rilevante ma, molto spesso, viene posto ai margini; in un momento di crisi, infatti, si insiste, in maniera non del tutto ragionevole, sugli aspetti negativi piuttosto che riconoscere elementi di pregio all’interno di un determinato contesto. Il calcio italiano, ogni anno, sforna talenti cristallini destinati ad una carriera brillante: basti pensare ai casi emblematici di Sanchez, Lavezzi e Verratti; che hanno varcato le soglie del nostro ambiente sportivo grezzi e lo hanno lasciato arricchiti dal punto di vista della tecnica individuale e, in particolare, sotto il profilo tattico.

E’ questa la giusta prospettiva; l’unico modo  per uscire dalla crisi è concentrare tutti gli sforzi sulle promesse, e non certo lasciarsi distogliere da grafici che puntano verso il basso. A tale proposito possiamo cogliere l’occasione della sosta natalizia per stilare una classifica dei calciatori emergenti che in questa prima fase di stagione calcistica (sia per quanto concerne la serie A che il campionato cadetto), si sono fatti notare; ragazzi non ancora formati che, a differenza dei già più quotati El Shaarawy e Insigne, ancora devono dimostrare ad alti livelli il loro talento; campioni in erba che, con la loro grande voglia di emergere, sanno rivalutare un panorama in declino, arricchendolo di speranze per un futuro in cui, numeri alla mano, conteranno maggiormente le giocate e i colpi di genio rispetto ai valori in borsa.

 

Il gradino più alto del podio può essere occupato dall’attaccante algerino, naturalizzato francese, Ishak Belfodil; in forze al Parma dal 30 giugno 2012, data del passaggio a titolo definitivo nel club crociato dal Lione, dopo aver avuto una parentesi a Bologna, in prestito. Appena ventenne è diventato un punto di riferimento dell’attacco di Donadoni, che ha creduto nelle sue potenzialità. Con 16 presenze e 5 gol all’attivo esibisce le qualità del centravanti moderno: il giocatore si muove molto, viene incontro, si allarga sia a sinistra che a destra, aprendo le difese avversarie e propiziando gli inserimenti dei compagni con caratteristiche offensive. Il confronto con  Amauri è chiaramente d’obbligo se, infatti, quest’ultimo ha le caratteristiche della punta di riferimento il franco-algerino, invece, preferisce giocare senza palla e, rapace, attaccare gli spazi.

Al secondo posto Richmond Boakye

Se parliamo di attaccanti in grado di muoversi palla al piede e negli inserimenti rappresenta uno degli elementi più interessanti in circolazione: può rivestire il ruolo sia di prima che di seconda punta; è un giocatore che fa della reattività e la potenza fisica le armi migliori. Abile tecnicamente ha tra le sue doti il senso dell’anticipo e vede bene la porta. Con il Sassuolo ha segnato 8 gol in 17 presenze; di proprietà della Juventus e in comproprietà con il Genoa si trova  in prestito alla formazione nero-verde ed è il maggiore artefice dell’attuale primato in classifica nel campionato cadetto. La Juventus, a caccia del centravanti, non ha nascosto, per questa finestra di mercato, l’interesse  di riportarlo tra le fila bianconere.

Al terzo posto Paul Pogba

Un vero “special one”; classe ’93 è stato strappato, il 3 agosto 2012, dal Manchester United e portato in Italia nel club bianconero. Sir. Alex Ferguson, grande maestro e personaggio lungimirante, disse:”Dobbiamo dare a Pogba l’opportunità di mostrare quello che è capace di fare con la prima squadra, altrimenti cosa accadrà? Che alla scadenza del suo contratto potrebbe andare a cercare la stessa opportunità altrove”. Detto, fatto!  La Juventus, secondo il parere di molti esperti, si è accaparrata il giovane che più si avvicina, per movenze e costituzione corporea, al grande Patrick Viera. Al di là di questi paragoni, attualmente azzardati, il giovane diciannovenne presenta alcune caratteristiche di rilievo che, già da ora, fanno sperare per una futura carriera da fuoriclasse: ha una struttura fisica importante e una scioltezza nei movimenti, sia sul piano tecnico che per la capacità di trovare la posizione in campo; è, inoltre, utile sia nella manovra difensiva che in fase di accompagnamento. Si distingue per le sue capacità di costruzione e nell’ultimo passaggio agli attaccanti. Presenta un grande controllo di palla, sia di destro che di sinistro e, se tutto ciò non bastasse, vede anche la porta. Tuttavia è ancora limitato fortemente dalla concorrenza con giocatori ritenuti, giustamente, più idonei a ricoprire il ruolo di titolari.

 

Esaurite le prime tre posizioni vale la pena citare, rispettivamente per il quarto e quinto posto, Weiss del Pescara e Obiang della Sampdoria. Con un’attenzione particolare anche per Gabbiadini del Bologna e De Sciglio del Milan.

Vero mattatore tra i pali, il venticinquenne Consigli; baluardo in più di un’occasione insuperabile, e capace di eclissare il talentuoso ventenne Perin che, con 35 reti subite, è il portiere più battuto della nostra massima serie (ma non sarà certo questo dato a sminuirne il valore; il giocatore di Latina rimane un valido esponente della sua categoria).

La palma di miglior difensore può sicuramente andare a Juan Jesus dell’Inter.

Spostando l’attenzione sulla serie B, dopo aver assegnato il secondo posto a Boakye, vale la pena citare anche Nicola Leali (portiere di proprietà della Juventus; acquistato il 3 luglio 2012 dal Brescia.. Attualmente è in prestito alla squadra Virtus Lanciano, con l’obbiettivo di farlo crescere), Alberto Masi (difensore di proprietà della Juventus e in prestito alla squadra Pro Vercelli) e Luca Caldirola (difensore del Cesena in comproprietà con l’Inter).

Tra i talenti inesplosi (o comunque da rivedere) in A si possono citare: Paloschi del Chievo, Allan e Muriel dell’Udinese, Uvini ed El Kaddouri del Napoli e, per molti versi, Coutinho dell’Inter e Pjanic della Roma.

Infine un discorso a parte va fatto per Mattia Destro, Ciro Immobile e Erik Lamela. I primi due potrebbero essere molto più di semplici promesse ma Destro non ha avuto molto spazio, a causa della concorrenza spietata nel reparto offensivo di Zeman e Immobile ha patito le prestazioni deludenti del Genoa come organico, nonostante si sia messo in luce con 18 presenze e 5 gol segnati. Lamela, al contrario, è una certezza piuttosto che una promessa: con Zeman ha dimostrato di sapersi imporre e, insieme al redivivo Totti, è il migliore della formazione giallorossa.

Gianmarco Cerotto

riproduzione riservata

Home » Ultim'ora sul Calcio Napoli, le news » Il calcio italiano, tra crisi e future promesse

Gestione cookie