Infinite, molteplici, artificiose e disparate, sono le sinergie nonché gli eventi che possono scaturire dalla semplice collocazione di un pallone sul dischetto del centrocampo di un rettangolo verde.
Questa affermazione trova riscontro e conferma, nell’iniziativa che ha avuto luogo lo scorso sabato a Napoli, presso il complesso Pianeta Verde di Agnano, ovvero il Primo Trofeo Liverbirds d’Italia: un torneo di calcio a 7, tra i branch di tifosi Italiani di Liverpool, Arsenal e Tottenham, nato con il patrocinio del sito “quellichelapremierleague.com”, un portale a cura della giornalista Irma D’Alessandro che si ripropone di raccontare le storie del calcio inglese, le sue tradizioni, i suoi club, i suoi simboli e radica il suo credo sulla passione per il calcio Made in England.
Del resto, gli inglesi hanno inventato il football e sono molti gli italiani che amano e seguono con partecipato entusiasmo le vicende calcistiche delle squadre inglesi.
La stessa D’Alessandro, inoltre, ha inserito appunti di viaggio, notizie utili, foto e ha condiviso tanti ricordi con tifosi ed appassionati.
Gli amanti del calcio britannico, sfidandosi a suon di finte e dribbling, hanno dato luogo ad un torneo al quanto avvincente, al termine del quale hanno vinto tutti.
O meglio, hanno trionfato quei valori sani, genuini ed altamente educativi di cui lo sport ed il calcio in particolare, dovrebbe sempre farsi portatore.
Infatti, al termine delle ostilità, i protagonisti del torneo si sono riuniti davanti ad una gustosissima pizza ed hanno pranzato tutti insieme, tra amicizia, sorrisi e cordialità, dimostrando, così, che giornate ed iniziative del genere non possono che fare bene al corpo, ma ancora di più all’anima, delle persone che amano davvero il calcio.
Tanto di capello a questi ragazzi, accomunati dall’amore per il calcio inglese, che, in nome di questo stesso amore, si sono mobilitati da tutta l’Italia per presiedere ed onorare il torneo e partecipando ad esso, rendere omaggio alla loro passione.
Quanto più consono e gratificante sarebbe narrare più spesso di simili iniziative, piuttosto che dei “soliti”, incresciosi atti di insulsa violenza che, purtroppo, sempre più spesso vengono accostati alla parola “calcio“.
FONTE: quellichelapremierleague.com
Luciana Esposito
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