Mi rendo conto che nel frullato delle stupidaggini politiche questo titolo può sembrare quanto meno inopportuno o condannabile penalmente; ma si tratta di un divertissement linguistico, e allora datemi licenza di spiegarvi come nella nostra città il “Fascismo” abbia fatto nuovamente la sua “benefica” comparsa.
Parlo di un “fascismo” tattico, quello che vede i suoi littori in Maggio e Zuniga. E’ ormai verità evangelica che la particolarità costituzionale del Napoli, ciò che lo differenzia dagli altri partiti calcistici sia il suo martellare sulle fasce. Dopo un periodo di ritirata, di sospensione delle attività belliche lungo i corridoi della legione azzurra, i due personaggi in licenza temporanea sono tornati al fronte con i loro zaini pieni di nuove esaltanti munizioni. Ritemprati nello spirito e nel fisico, i due littori hanno ricominciato a formulare le fortune dello “squadrone” partenopeo, assistiti in questo dal corazziere in prima linea, Cavani.
Maggio ci ha regalato, in virtù dei suoi tre gol in altrettanti assalti,all’incirca 4 punti; grazie alle sue incursioni terrestri e “aeree” ha permesso al Napoli di uscire dal pantano della trincea e riguadagnare posizioni sul campo; posizioni a cui eravamo stati costretti a rinunciare sia per le decisioni della corte internazionale del calcio, sia per la vacanza-premio dei due terzini.
I due littori chiudono i fianchi del nostro squadrone, rendendolo più compatto. Sanno sfiancare le difese nemiche. I loro raid hanno il pregio di saper mescolare blitzkrieg (guerra-lampo), e precisione balistica, sagacia tattica e invenzioni tecniche.
Non per nulla il generale Hamsik domenica ha passato i gradi di capitano a colui che ha contribuito all’avanzata napoletana. Richiamato dal Fuhrer al riposo, visto anche l’andamento vittorioso della battaglia, il generale Marek ha di persona bendato il braccio di Maggio con i fasci littori del comando.
Con il ritorno del “Fascismo” le arisotcrazie del Nord iniziano a grondare freddo sudore. Con le milanesi ormai incapaci ad acquistare nuove “armi” e con la Juventus impegnata su più fronti di guerra e quindi con le truppe divise e sparse, il Napoli, restituito all’energico comando del Dux Mazzarri, ha la forza e la volontà per affermare il suo principio vitale.
Se il vero Fascismo marciò da Milano a Roma, noi compiremo invece il percorso inverso. Da Napoli marceremo su Torino. Non sentite il rullo dei tamburi, non sentite il passo fermo e il suono dei cannoni che ci aprono la strada? La nuova Waterloo è fissata per il 1°Marzo.
E questa volta lasciamo che ad essere Napoleone siano gli altri.
Carlo Lettera
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