Era poco meno di un anno fa, precisamente il 25 marzo, che forse si interruppe il sogno Champions del Napoli. Al San Paolo, quasi pieno e pronto ad accogliere i tre punti, arrivava il Catania di Montella, mentre gli azzurri erano reduci dalla cocente delusione dell’eliminazione proprio in Champions dal Chelsea, ma allo stesso tempo fiduciosi nella possibilità di tornarci subito, visto l’ottimo periodo di risultati: cinque vittorie ed un pareggio prima della sfida di quel soleggiato pomeriggio di fine marzo. Il buon momento si concretizza nel primo tempo in un dominio incontrastato dei ragazzi di Mazzarri: prima un colpo di testa poco alto di Hamsik, poi un tiro dalla distanza di Gargano respinto da Carrizo, poi ancora Marek che scaglia una bordata dai 25 metri che l’estremo portiere etneo smanaccia in angolo. Il primo tempo si conclude 0-0. L’intervallo non cambia gli equilibri, è sempre il Napoli a dominare. Altra occasione con Cavani, che, imbeccato da Pandev, piazza fuori di poco una comoda occasione all’altezza del dischetto del rigore. Sembra la classica partita stregata e maledetta, pensano i tifosi azzurri. Poi però al 61’ ci pensa Blerim Dzemaili, che, dopo un’azione confusa in area etnea, approfitta di un pallone docile docile e dai 25 metri fa partire un siluro dei suoi che finisce all’incrocio: finalmente 1-0! Il Napoli non si ferma e continua a battere il ferro caldo: altra imbucata di Pandev per Cavani, che spiazza Carrizo e prende il palo, sulla ribattuta due difensori rossoblu ciccano malamente il pallone e Cavani è di nuovo lì ad insaccare la palla: 2-0! Il fortino siciliano sembra irrimediabilmente crollato e al San Paolo parte già la festa. Ma poi accade l’impensabile: il Napoli esce dal match e lascia il pallino in mano agli etnei. Al 74’ Gomez impegna seriamente De Sanctis con un tiro dalla distanza. Sull’angolo susseguente ci pensa Spolli a punire gli azzurri con un’incornata incredibile che finisce nel sette. Mazzarri allora si cautela: fuori il Pocho, dentro Inler. Il Napoli ha anche l’occasione per richiudere il match con Dzemaili, che prima scarta Carrizo e poi incredibilmente tira fuori a colpo sicuro. Il calcio talvolta si traveste da scienza, e la regola del “gol mangiato, gol subito” si concretizza subito: altro calcio d’angolo per gli etnei, altra disattenzione madornale e altro gol, stavolta del parvenu Lanzafame (avo inconsapevole di Konè). 2-2 e lo stadio si ammutolisce. Il sogno Champions si può dire che finisca qui, perché gli azzurri non si riprendono da questa batosta. Perdono prima a Torino con la Juve, poi a Roma con la Lazio e infine, la più clamorosa di tutte, a Napoli con l’Atalanta. “Errando discitur” dicevano i latini. Stavolta in palio domani sera potrebbe esserci qualcosa di più, e i tifosi azzurri saranno in tanti domani al San Paolo a ricordare che “errare” è umano, perseverare “diabolicus est“. Ad maiora Napoli!