“Andamento lento”, ma il Napoli è tra le migliori in Europa: ecco perché…

Le insidie della difesa a 4 e l'antipatico Catania: Mazzarri chiama tutti al San Paolo per il possibile aggancio in vettaQuando ci si ritrova in un periodo che, sostanzialmente, può cambiare il futuro a venire, la preoccupazione di non poter ottenere il risultato sperato rischia di giocare brutti scherzi. Alcuni mollano la presa fin da subito, mentre altri tirano fuori un coraggio tale da sbaragliare ogni tipo di remora. Indubbiamente l’atteggiamento giusto, che non può non accompagnarsi ad una dose di sano ottimismo. Pensare e vivere fondandosi su questo aspetto consente la realizzazione, morale e materiale, di qualsiasi obiettivo: quindi, perché non provare a ricavare un pizzico di positività dalla striscia recente di risultati del Napoli prima che si giunga al fatidico scontro del 1° marzo? Magari dando uno sguardo fuori, ai campionati esteri, dove nella maggior parte dei casi la lotta per il titolo è già in archivio.

Lo scopo principale è quello di non trincerarsi dietro il mezzo gaudio del mal comune, anzi. Prima di tutto perché, sebbene i problemi atavici perdurino, la Serie A è ancora annoverabile tra i tornei di rilievo del Vecchio Continente, quindi un confronto statistico regge. Inoltre, ciò che dà un peso reale agli inevitabili esiti stagionali è il numero, la quantità di ciò che è stato prodotto, mettendo in disparte le retoriche e le costruzioni ipotetiche che, seppur piacevoli, rimarranno tali in eterno.

Il dato concreto del calderone europeo, comprendente, oltre all’Italia, Spagna, Germania e Inghilterra, dimostra che gli azzurri sono gli unici a tener vivo il duello per la conquista del vessillo nazionale più prestigioso. Una considerazione relativa, considerato che mancano ancora dodici partite, e che forse non soddisferà il malumore di qualche appassionato che nutriva la speranza di assistere ad un Napoli-Juventus come l’occasione del sorpasso; ma il carattere inconfutabile della bontà del lavoro svolto sinora dagli uomini di Mazzarri risiede proprio nelle statistiche e nella persistente imbattibilità da quando è iniziato il 2013.

I cosiddetti “colpi a vuoto” ci sono stati, per carità, e l’appannamento realizzativo di qualche interprete, accompagnato da un’organizzazione corale non sempre impeccabile, appaiono evidenti. Una ricorsa col freno a mano tirato, insomma, che però non ha leso in modo incolmabile il distacco verso la vetta. Un quadro rispettabile, a cui serve soltanto quella scossa che possa infiammare la corsa tricolore fino al traguardo. Di certo, le motivazioni non mancheranno, ma trarre nuova linfa da aspetti all’apparenza secondari potrebbe essere determinante, sia in campo che sugli spalti. D’altronde a Napoli, con il Napoli, si gioisce e si soffre solo ed esclusivamente insieme.

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