Tanti, a cominciare da Mazzarri, sperano quanto prima di rivedere al top Christian Maggio, l’esterno che quando inserisce il turbo non conosce ostacoli. Il suo è un ruolo fondamentale nel gioco di Mazzarri: profondità, assist e gol pesanti. Ma deve essere al meglio della condizione psicofisica per esprimersi al massimo. Lo ha dimostrato anche quest’anno. Dopo la sconfitta interna con il Bologna, in un momento particolare per il Napoli, è stato lui (insieme con Hamsik) a trascinare i suoi alla vittoria, andando a bersaglio in tre gare consecutive: a Siena ed in casa con la Roma ed il Palermo. Un filotto che ha consentito al Napoli di balzare al secondo posto in classifica e minacciare da vicino la Juve. Poi, Maggio si è eclissato e non per sua volontà. Un banale infortunio capitato nel corso di un allenamento prima della trasferta di Parma (infrazione al quarto metacarpo della mano sinistra) lo ha costretto ad un lungo stop, nonchè ad un intervento chirurgico piuttosto delicato e da allora il Napoli è venuto a mancare di sprint sulla corsia dove di solito era abituato ad affondare. Da quel lato, nessun altro è riuscito a guadagnare la linea di fondo. E su quella fascia, nessun altro ha saputo creare superiorità numerica, nè servire cross al centro per Cavani o Hamsik.
Ora Maggio, che nel frattempo si allena con un tutore al dito della mano operata, sembra in ripresa. Con la Juve aveva cominciato piuttosto guardingo, poi si era fiondato più volte in area avversaria. E per domenica, in casa del Chievo Verona, Mazzarri pensa bene di rinnovargli la fiducia. Taluni elementi, in particolare quelli che fanno la differenza, vanno aiutati a ritrovare la condizione migliore. Vanno aspettati e sostenuti. Maggio al Bentegodi si troverà un dirimpettaio alquanto navigato, il nazionale sloveno Bojan Jokic, 26 anni, più propenso alla fase difensiva che offensiva. Il Chievo Verona se l’è scambiato per qualche anno con il Sochaux-Montbéliard. Sul piano fisico e su quello della corsa, Maggio (di 8 cm più alto) è decisamente superiore. E questa sarà una delle contrapposizioni su cui il Napoli punterà di più per far sua la partita. Il nazionale azzurro dovrà puntare spesso Jokic e battere a rete, oppure fornire palloni al centro per i compagni nel corso della gara. Del resto, le cifre esprimono con chiarezza la differenza di valore tra i due: 237 partite nel campionato italiano e 32 gol di Maggio a fronte delle 62 disputate dallo sloveno con appena due assist all’attivo.
Se non fosse capitato quel malaugurato infortunio di natura traumatica (il Napoli tra l’altro è una delle squadre con il minor numero di infortuni muscolari), il rendimento di Maggio in questa stagione non era stato disprezzabile: un gol in più messo a segno (al Palermo alla prima giornata e poi i tre a cavallo dell’anno nuovo), tre assist, diciassette gare giocate per intero. Due presenze nella nazionale di Prandelli: in Bulgaria ed in Armenia. Un esterno invidiato da mezza Europa per la sua duttilità nell’interpretare il ruolo nelle due fasi di gioco. Ecco perchè il Napoli conta di ritrovare la sua frecciazzurra già a Verona: è tempo di volare e c’è bisogno delle ali.
Fonte: Corriere dello Sport