Tutti i riflettori oggi sono puntati su di lui e sul summit a Castel Volturno che ha indetto per non sprecare questo finale di stagione. Le luci della ribalta sono, come spesso accade, tutte per il patron azzurro Aurelio De Laurentiis che ha preso in mano le redini del suo club suonando la carica per il secondo posto. Nessun dramma ma un’unica convinzione: l’accesso per la Champions deve essere sicuro e per la porta principale senza preliminari, Hamsik e compagni lo hanno meritato ed era questo l’obiettivo stagionale prefissato ad inizio settembre. Qualcosa però è andato storto, ancor più quando ha investito tanto a gennaio con gli acquisti di Armero, Rolando, Calaiò e Radosevic, con i primi due impiegati da Mazzarri con il contagocce, il giovane mediano relegato per sua fortuna nella vincente Primavera e l’ex attaccante partenopeo pronto solo a scaldare la fredda panchina del “San Paolo”. In più, le continue dichiarazioni del tecnico costantemente in contraddizione che probabilmente, hanno mandato nel pallone non solo i tifosi ma anche la propria squadra. “Ora abbiamo due giocatori per ruolo e possiamo lottare fino in fondo su tutti i fronti” si diceva poco prima dell’eliminazione sia dalla Coppa Italia che dall’Europa League. “Mai parlato di scudetto, l’obiettivo stagionale fissato con il club è un piazzamento tra le prime cinque” e quindi non il tanto sperato ritorno in Champions quando le cose iniziavano a complicarsi.
Frasi ed atteggiamenti che hanno dato fastidio al presidentissimo azzurro e probabilmente a tutti coloro che le hanno ascoltate, palesando la grande confusione di una squadra che non sa in cosa crede e soprattutto cosa vuole da questa stagione, a differenza del proprio numero uno e dei propri fedelissimi sostenitori. I tifosi infatti, hanno sempre sperato nella conquista di qualcosa di importante, consci che i partenopei avessero tutte le carte in regola per perseguirlo. Che fosse scudetto, secondo posto o un trofeo extra campionato, l’impresa era a portata di mano ed al momento invece compromessa. E’ proprio qui che entra in scena il patron che, meno sentimentalmente, non vuole veder vanificati i suoi investimenti e sforzi economici, continuando a sostenere con fermezza l’idea di un Napoli in “progress”. La Champions è un obbligo, quella musichetta è troppo allettante per non essere ascoltata per un altro anno o permettere a squadre che hanno iniziato a dar filo da torcere solo nel girone di ritorno, di poter vivere un sogno che deve essere tinto d’azzurro. Senza pietà verso la meta, con la speranza che i giocatori partenopei abbiano recepito al meglio il messaggio di De Laurentiis. “Ho voluto dare la carica a tutti per questa parte finale di campionato da considerare come un torneo a parte. Non sbaglieremo e daremo il massimo”.
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