Azzurri fuori dall’Europa League e insidiati dalle altre in campionato: c’era bisogno di una carica speciale. Così il presidente è piombato a Castel Volturno, cinque ore con la sua “creatura” per affrontare di slancio i prossimi dieci turni.
Incontrarsi e dirsi tutto, ma proprio tutto, senza che resti traccia di nulla, della malinconia e della tristezza, dell’amarezza e della delusione: patto chiaro e «amicizia» lunghissima, perché in questo bimestre da vivere tutto d’un fiato, nel san Paolo (idealmente) e nelle orecchie d’ognuno di loro, riecheggi l’inno della Champions League e si ricrei l’atmosfera magica inseguita tenacemente da Aurelio De Laurentiis. «Ho voluto dare la carica a tutti per questa parte finale di un campionato, da considerare come un torneo a parte». Dieci domeniche e un solo entusiasmante obiettivo, il secondo posto, che il patto di Castel Volturno vuole blindare attraverso un pomeriggio d’assoluta distensione – cinque ore complessive – consumato non a cercar cause della crisi, né presunti colpevoli, ma per ritrovare la via maestra, quella che trascina nell’Europa che conta: si riparte e sarà come vivere i play-off o un girone «maledetto» in cui raschiare il fondo dell’anima, per regalarsi un sogno da festeggiare con un riconoscimento extra rispetto a quanto già previsto dai contratti dei singoli.
Parliamone e ne hanno discusso: De Laurentiis e Mazzarri(«lei è la prima scelta, ma mi faccia sapere se dovesse decidere»); De Laurentiis e Bigon poi da soli; De Laurentiis e la squadra, in un briefing allargato (ovviamente) all’intero organico, nel quale s’è trovato il modo per lanciarsi dentro il malessere tecnico attuale, però sfiorandone i motivi ma tentando di evitarne gli effetti nocivi immediatamente. «Io sono certo che tutti daranno il massimo». Incontrarsi e ribadire il ruolo di Napoli nel calcio, le aspettative di una città – sottolineate con Cannavaro e con Cavani – le attese d’un club che ormai ha un ruolo definito e vuole conservarlo ed anche il riconoscimento che quel tecnico e quella squadra devono a se stessi, protagonisti indiscutibili per sette mesi e finito, da un po’, in un tunnel. Là fuori c’è la Champions….
Fonte: Corriere dello Sport