La reazione al vertice di Castelvolturno è stata quella attesa dai tifosi, che si sono fatti trascinare dallo scatenato Napoli e lo hanno incoraggiato fino all’ultimo secondo, quando il 3-2 sull’Atalanta è stato difeso con i denti, senza Mazzarri, espulso, in panchina.
È stata una partita ricca di emozioni nella trequarti avversaria, con Cavani, Hamsik e Pandev scatenati (nove tiri nello specchio della porta secondo le statistiche: non si vedevano da tempo) e gli esterni (soprattutto quelli mancini, i colombiani Zuniga e Armero) efficaci. Ma è stata anche una gara segnata da errori difensivi. Cannavaro è stato sfortunato autore di un’autorete, ma com’è stato possibile concedere quel contropiede all’Atalanta? E il gol del 2-2, poi: clamoroso il buco al centro della difesa. Una prestazione non può essere perfetta, tuttavia maggiore attenzione aiuterebbe ad evitare due errori che avrebbero potuto vanificare ieri, ad esempio, la grande giornata di Cavani.
Il Matador ha vissuto un lungo – lunghissimo, considerando le sue medie – periodo senza i gol e i compagni non sono stati in grado di far vincere la squadra durante la sua astinenza perché, al di là di quanto afferma Mazzarri, esiste una “dipendenza” del Napoli rispetto al suo migliore giocatore, non solo sotto l’aspetto dei risultati ma anche sul piano psicologico: se lui è al top, in campo tutto sembra possibile. Cavani è riuscito ad andare oltre questi giorni, in cui ha avvertito il sostegno dei compagni e dei tifosi, non quello della moglie Soledad, che tre mesi prima di partorire il secondogenito è volata in Uruguay. Una crepa in una famiglia che sembrava solidissima, tuttavia Cavani ha ribadito, prima a gesti e poi a parole, che conta quanto lui fa in campo e i pareri non possono essere che largamente positivi.
Come sul suo partner Pandev: si è rivisto l’attaccante che non perde una battuta, a cinque mesi dall’ultimo gol. Sono tornati Cavani e Pandev. Soprattutto è tornata una squadra vera anche grazie a un generale miglioramento della condizione fisica. È probabile che anche psicologicamente il Napoli si senta più forte, scacciato il pensiero di un difficoltoso inseguimento alla Juve per contenderle lo scudetto: il -9 sancito otto giorni fa lo ha messo nella condizione di dover lottare per un obiettivo più accessibile, la protezione del secondo posto.
Il Milan è là, tallona gli azzurri in maniera implacabile con quel Balotelli che ha annunciato che sabato 30 i rossoneri vogliono compiere l’aggancio o il sorpasso. Dopo la sosta Allegri dovrà giocare due partite fuori casa (Chievo e Fiorentina) mentre Mazzarri si recherà con il suo gruppo prima sul campo del Torino e poi ospiterà il Genoa. In questi 180’, al contrario di quanto pensa SuperMario, è il Napoli che potrebbe accelerare e incentivare il vantaggio sul Milan, che avrà comunque la possibilità di giocare lo scontro diretto del 14 aprile al Meazza. Ritrovati gli uomini migliori e recuperate le energie, la squadra ha la possibilità di concludere felicemente questa volata appassionante tra gli eredi degli squadroni degli anni ’80.
Fonte: Il Mattino