Anche lui mancava all’appuntamento con il gol dalla sfida interna con il Catania. Marek Hamsik l’ha cercato con ostinazione per tutta la gara. Poco fortunato in quell’occasionissima capitatagli nel primo tempo; bravissimo Consigli nella ripresa a neutralizzargli il diagonale da pochi metri. Ma lo slovacco è contento ugualmente. Quei duetti con Zuniga, fatti di tocchi di prima e a cercare la penetrazione nell’area avversaria restano momenti di rara bellezza tecnica. E da uno di questi è nato il rigore trasformato da Cavani.
FELICE – Lo slovacco è contento lo stesso. Del resto prima di iniziare la gara si era espresso così: “Non è importante se facciamo gol io o Cavani, bisogna vincere per forza. Ora dobbiamo pensare solo a noi stessi e fare più punti possibili da qui fino alla fine”. Per quello è corso ad abbracciare Cavani due volte e poi Pandev. Per Hamsik contava superare lo scoglio Atalanta. Contava superare il momento difficile e qualche critica di troppo arrivata dopo le 5 partite senza una vittoria. Domenica scorsa aveva lasciato il terreno del Bentegodi a Verona a testa bassa. Ieri salutava il pubblico del San Paolo a fine gara fiero di aver offerto il proprio contributo al ritorno al successo. Lo salutava come a ringraziarlo e a promettergli un finale di campionato incandescente. Hamsik si era prodotto in assist, accelerazioni, battute a rete. E solo la bravura di Consigli gli ha impedito di esultare come hanno fatto i due compagni di reparto. Ma sarà per la prossima volta. Lo slovacco ha ritrovato lo smalto dei tempi migliori. Ha scoperto in Zuniga, e poi in Insigne ed Armero, suoi partners ideali per scambiare di fino sull’out offensivo di sinistra, al limite della difesa avversaria.
LA CARICA – Ma Hamsik, prima della sfida all’Atalanta del suo scopritore Pierpaolo Marino, aveva avuto modo di sottolineare il momento dei suoi: “Il presidente è venuto a darci una carica positiva in settimana, De Laurentiis è un grande presidente. Ci ha dato fiducia e ora dobbiamo tirarla fuori”. E in campo ha fatto di tutto per ripagare quella fiducia. Ora l’obiettivo è quello di tenere alla larga l’insidia Milan per il secondo posto. E magari riprendersi a Torino quei 2 punti lasciati inopinatamente al San Paolo, laddove aveva fornito l’assist per il vantaggio di Cavani prima del pari raggiunto dai granata su un appoggio errato di Aronica al portiere.
APPLAUSI – E negli spogliatoi, il pomeriggio del San Paolo s’è concluso con i complimenti di chi aveva creduto in lui quando andò a prelevarlo con tanta determinazione e tempismo (appena scaduta l’opzione dell’Inter) a Brescia, Pierpaolo Marino. “Complimenti, sei stato ancora tra i migliori. Ti auguro di vincere il Pallone d’oro”. “Grazie direttore”, ha risposto Marek, ricordando gli anni belli vissuti insieme.
Fonte: Corriere dello Sport