Non si fascia la testa, prima di essersela rotta. Con la saggezza ereditata dal nonno contadino, il tecnico del Genoa mette i puntini sulle i, prima della partita con il Napoli. A Genova piove. Dopo la semina, chissà che non arrivi il raccolto. “Andiamo ad affrontare, se non la più forte, una delle squadre più forti che, per organico, non è inferiore ad alcuna. Questo Genoa ha l’ambizione di fare punti con tutti. Il derby che arriva dopo non condiziona le scelte, pensiamo a una partita alla volta, senza fare calcoli o valutare ipotesi di turn over (sorride, ndr), d’altronde non dobbiamo disputare la Coppa. Tutti gli incontri hanno lo stesso peso specifico per la classifica. Quanto al modulo, difesa a tre, a quattro, non fissiamoci sui dettagli. A prescindere dalla disposizione, è importante vedere una squadra compatta ed equilibrata nelle due fasi. I nostri tre attaccanti napoletani? Vedremo se riusciranno a dare qualcosa in più, o se avrà un’incidenza negativa. Di sicuro sono legati alla loro terra, ed io ho tutta la collezione dei film di Totò. L’amicizia tra tifosi è un aspetto da valorizzare. Pentirmi di aver ritagliato io, in Italia, quel ruolo a Cavani? A Palermo dovevamo rimediare alla partenza di Amauri e tra lui, Miccoli e Simplicio, quella stagione, realizzarono caterve di gol. E’ un giocatore straordinario tutti i giorni della settimana, per costanza e voglia di migliorarsi. Per contenerlo, forse l’unica è sperare che non giochi. Dovremo cercare di essere bravi, non dando spazio a chi è preposto a dargli il pallone, impedendo le giocate sul nascere. Se parte, poi fai fatica a fermarlo. Nel nostro spogliatoio il gruppo non ha avvertito contraccolpi per gli ultimi risultati. La squadra ha voglia di fare una bella gara e raccogliere i punti che meriti da qui alla fine. Sotto la nostra conduzione, il Genoa ha dimostrato di giocare da squadra, ha corso e fatto sempre buone prestazioni”.
Fonte: genoacfc.it