Non c’è pace per Cavani, e, di conseguenza, per il popolo azzurro. C’è qualcuno che vorrebbe iniettare l’idea della cessione del bomber, oramai inevitabile a detta loro, giorno dopo giorno, notizia dopo notizia, quasi come fosse una medicina, un antibiotico contro l’amarezza cocente di un addio doloroso di un campione-trascinatore. Oggi è il turno della notizia pubblicata dal quotidiano “Tuttosport” secondo cui Bigon avrebbe incontrato Triulzi, agente di Cavani, per limare gli spigoli di una cessione a fine stagione ad uno dei grandi club in lizza, Real, Bayern, City e, new entry, il Monaco prossimo al ritorno in Ligue 1.
Ora, partendo dal presupposto che ciò possa essere possibile, e che un giocatore come Edinson possa davvero ambire a vestire la maglia di uno dei club sopracitati, per blasone, per sete di grandi risultati, per accrescere la sua esperienza internazionale e per tanti altri svariati motivi (non ultimo, per una questione economica) ci sembra quanto mai eccessivo e emotivamente avvilente creare con una continuità snervante motivi per indurre a discutere di Cavani, per la stragrande maggioranza delle volte o per infangare la sua vita personale, invadendo la sua privacy, o per mettere bocca in trattative di mercato ancora lontane, atte solamente a disturbare un finale di campionato che ha ancora bisogno di un full immersion, della massima concentrazione emotiva di ogni calciatore per raggiungere un obiettivo che sembra possibile, ma che viene continuamente messo in discussione da un vero e proprio campo minato costruito a pennello per gli ignari tifosi del Napoli ed estimatori del matador, che vengono condizionati da un accanimento mediatico che spaventa per quanto sia articolato a mestiere per irretire gli appassionati tifosi partenopei, trasformando la delusione di una possibile cessione in una rabbia, oggi come oggi fuori luogo e fuorviante ai fini di un cammino, quello degli azzurri, che ha maledettamente bisogno dei gol del matador e della sua grinta per arrivare fino in fondo.
Mettiamo in chiaro un discorso: siamo sicuri che i tifosi partenopei abbiano raggiunto una maturazione tale da accettare anche una cessione di un leader come Cavani, nonostante questo possa significare perdere un tassello fondamentale per la costruzione di un gruppo sempre più forte, ma continuare a soggiogare la tifoseria con informazioni distruttive volte a sfigurare l’immagine, ancora immacolata, di un giocatore che è ancora il simbolo delle vittorie di questa squadra, è davvero spregevole e al di là di qualsiasi accettabile logica di cronaca sportiva.. Ma si sa, i miti sono fatti per essere infangati, e soltanto attraverso la verità e la chiarezza l’uruguaiano potrà evitare di illudere la gente e mettersi in pace con una piazza che lo osanna e che lo ritiene un predestinato a vincere con la maglia azzurra.