“Vedi Napoli e puoi muori? No, vedi Napoli e guarda la Champions”
Il percorso del Napoli, dagli albori del campionato ad oggi, è stato un altalenarsi di fasi contrastanti. Abbiamo assistito, dopo un’andamento più che positivo, ad una vertiginosa involuzione, motivata in diversi modi: chi ha preferito ricercare la causa in un calo fisiologico, dovuto soprattutto a un alto spreco di forze ed energie per i tanti impegni calcistici settimanali, mentre i più maliziosi, in vena negativamente critica, hanno accollato tutte le colpe a Mazzarri e Cavani, in quanto le troppe voci di mercato, che li vedevano, in maniera prematura, lontani da Napoli, avevano minato all’equilibrio e alla serenità degli spogliatoi, trasmigrando questa tristezza sul campo, con prestazioni poco convincenti e del tutto sottotono.
Una mollezza nella forma e nella mente che ha raggiunto l’apogeo soprattutto in Europa League. Una competizione europea, non prestigiosa e rimunerativa quanto la Champions, ma pur sempre importante, che il Napoli non ha saputo onorare come era doveroso fare, collezionando imperdonabili figuracce. Indimenticabili i cinque goal rimediati contro il Viktoria Plzen, una squadra decisamente alla portata del Napoli che paradossalmente si è rivelata invincibile, imbattibile.
E da quel momento in poi qualcosa sembrava essersi rotto.
Gli stessi tifosi, sconfortati e delusi dai propri eroi, hanno esternato tutta la loro rabbia, verso la quadra, l’allenatore e lo stesso presidente. Stanchi di aspettare un salto di qualità che tardava a venire, soprattutto a causa di investimenti troppo lungimiranti e poco concreti, in giovani talentuosi ma inesperti ed acerbi. In un attimo, cade il velo di maya e tutte le aspettative e le speranze si sgretolano. Forse il momento del Napoli non era ancora arrivato, forse mancava ancora tanto, prima di entrare stabilmente nel club delle grandi squadre…o forse no.
Perchè anche quando tutto sembrava finito, ormai troppo lontano e difficile, il Napoli risorge.
Tutti si rimboccano le maniche. Mazzarri riprende la squadra per le corna, e ritorna il grande motivatore di sempre. In campo si ritrova l’armonia, il cinismo e la voglia di vincere. Ormai le mediocri e irreali prestazioni contro il Viktoria sono solo un ricordo. I tifosi ricominciano a sognare e a credere che forse, quel qualcosa in più che hanno sempre chiesto alla squadra, è vicino.
Oggi il Napoli risiede, stabilmente al secondo posto, il primo purtroppo sembra troppo lontano,e il sogno tricolore è da accantonare. Ma le porte delle competizioni europee sembrano essere già spalancate per gli azzurri. La squadra ha ritrovato quella grinta per chiudere in bellezza questo campionato.
Così da fare del Viktoria un ricordo e della “viktoria” una realtà.
RIPRODUZIONE RISERVATA
Alina De Stefano