L’abbraccio di Frattamaggiore al figlio Lorenzo

img-lorenzo-insigne-1343660514_620_400_crop_articles-159952Frattamaggiore. «Ha segnato mio figlio, ha segnato mio figlio…». Brillano ancora gli occhi alla signora Patrizia, la mamma di Lorenzo Insigne, mentre descrive come ha liberato la sua gioia al San Paolo dopo il goldel 3-2 al Cagliari. «Appena l’ho visto gli ho dato un bacio e gli ho detto: sei grande Lorenzo», aggiunge. Papà Carmine è ancora emozionato e fissa un nuovo appuntamento. «Un gol così lo attendevo da tanto, ora aspetto il gol dell’ex a Pescara».

Lorenzo è in ritiro a Coverciano con l’under 21, Roberto con l’under 19 a Forte dei Marmi. Il resto della famiglia si raduna al negozio «Insigne Sport», gestito da Antonio, il primo della dinastia Insigne, ora tesserato con la Real Ortese, dopo aver sfiorato in passato anche lui il salto nel grande calcio. C’è anche Marco, il più piccolo, l’unico che per ora si è fermato con il calcio per dedicarsi di più agli studi. Via Vergara, lo stradone che si raggiunge rapidamente dall’uscita dell’asse mediano: qui è racchiuso il mondo di Lorenzo il Magnifico, qui il mondo magnifico di Lorenzo, l’attaccante di Frattamaggiore. «Che gioia per il gol, lo avevamo capito nell’attimo in cui Lorenzo calciava che il pallone sarebbe finito in porta. Gol così ne ha segnati tanti a Pescara», dicono con orgoglio Antonio e Marco che hanno visto la partita in tv.

A fianco c’è il bar dove Lorenzo da piccolino divorava le pizzette al pomodoro e dove ora si concede ogni tanto qualche dolce. «Gli preparerò una torta speciale in ricordo del gol, giovedì era passato di qui e lo vedevo molto carico: voleva dedicare la rete al suo figlioletto Carmine e ci è riuscito, sono felicissimo», racconta Salvatore Gondola, il proprietario che ha esposto nel locale foto e maglie di Lorenzo e quella di Lodi, il centrocampista del Catania, l’altro calciatore di Frattamaggiore che ha sfondato in serie A. Questo il meraviglioso mondo di Lorenzo, ti allunghi giusti un attimo in auto e arrivi a via Rossini 28, dove è nato e dove ha vissuto con la famiglia prima di sposarsi con Genny: di fronte c’è lo spiazzale dove giocava da bambino e dietro l’angolo il campetto recintato vicino all’istituto commerciale Filangieri, dove giocava, ovviamente in strada, le partitelle più impegnative.

Racchiusi qui, affetti e ricordi. L’amico più caro Pierluigi Diana lo segue da quando giocava con la Primavera azzurra, incuriosito dal fatto che un ragazzo di Frattamaggiore vestisse la maglia del Napoli. E da anni custodisce con riserbo tutti i segreti di Lorenzo. E li difende, concedendo però qualche piccola deroga. «Dopo il gol ci siamo sentiti e ci siamo detti una cosa nostra, una frase particolare. Lorenzo a Frattamaggiore si sente protetto, quando usciamo non viene invasa la sua privacy. Comunque preferisce restare a casa, guardare la tv, il suo programma preferito è Made in Sud. La sua scaramanzia è entrare in campo saltellando tre volte sul piede destro, la sua passione sono i tatuaggi, ne ha una ventina, tra questi la faccina con il sorriso, lo stesso di Verratti e Maniero che mi sono convinto a fare anch’io». Eccolo un altro pezzo del mosaico, il tatuatore, Lello, il suo negozio è ai confini con Frattaminore, dove Lorenzo si è spostato con tutta la famiglia da quando ha sposato Genny. «Il prossimo tatuaggio? Gli proporrò di scrivere la data di questo gol al Cagliari, nell’auspicio che possa essere quello decisivo per la Champions dove spero di vedere Lorenzo protagonista. L’ultimo che ha fatto è stato quello dedicato alla nascita del piccolo Carmine», dice.

Il piccolo meraviglioso mondo di Lorenzo il magnifico si chiude con il barbiere. Già, si chiude, perchè è lunedì e il salone a via Roma di Vincenzo e Giuseppe, dove tagliano i capelli tutti gli Insigne, Lodi e Bencivenga, cioè tutti i calciatori di Frattamaggiore, è chiuso. Qui è l’altro angolo felice di Insigne, l’orgoglio di Frattamaggiore e dei suoi procuratori che assicurano per Lorenzo un futuro tutto azzurro e si soffermano sul presente. «Questo è il gol di Lorenzo, lo aspettavo da tempo...», la soddisfazione di Antonio Ottaiano, molto più di un semplice agente. Un amico di famiglia.

Fonte: Il Mattino

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